E’ sicuramente una di quelle notizie che non vorresti sentire mai, in maniera particolare quando di mezzo ci sono gli interessi di tantissime persone e quando le conseguenze potrebbero essere particolarmente disastrose, ma la situazione del nostro paese è veramente tragica: le banche stanno affrontando un periodo particolarmente complesso e rischiano davvero tanto.

Dall’inizio del 2016, la nostra borsa è scesa del 18,5%, un dato non da poco. Se però si considera che la maggior parte del calo deriva dalle azioni bancarie, ecco come tutto assume dei contorni un po’ più complessi da interpretare. Le azioni 2016 delle nostre banche hanno perso il 40% da gennaio a oggi.

Neanche il Fondo Atlante, pensato appositamente per cercare di dare fiducia alle banche, è riuscito a risollevare la situazione. Ma, in realtà, un fondo di solo 4 miliardi di euro, quanto in realtà poteva contro le necessità delle banche del nostro paese? Poco, ed effettivamente lo si è visto.

Il Fondo Atlante che avrebbe dovuto salvare le banche

Atlante rappresenta, ad oggi, un salvagente, ma nulla di più, a quanto pare. Come ha detto Ignazio Visco, governatore in carica della Banca d’Italia, “senza Atlante avremmo rischiato una crisi di sistema“, ma da qui a dire che questo fondo potrà risollevare le sorti del nostro paese e del suo sistema bancario, ce ne passa.

Giuseppe Guzzetti, la testa che sta dietro la nascita di Atlante, ha le idee chiare su come uscire dalla crisi: spingere gli investitori stranieri ad investire denaro nel fondo, soldi che verranno poi girati alle banche per salvarsi.

Secondo Guzzetti, il fatto che i governi e le aziende straniere investano in bond italiani è una garanzia sufficiente affinché possano avere interesse a dare denaro al fondo: considerando che tali aziende o enti stranieri guadagnano di più di quello che pagherebbero, senza denaro non ci sono più bond, e senza bond non ci sono più guadagni.

Crisi delle banche italiane 2016, c’è ancora rischio?

Stando sempre alle parole di Visco, il Fondo Atlante è utile, ma, aggiungiamo noi, non è riuscito a rimettere in piedi una situazione che appare ancora disastrata. D’altronde, la forza del conto è davvero modesta: 4,25 miliardi di euro in totale, di cui ben 1,5 usati per la sola Banca Popolare di Vicenza e un altro per Veneto Banca, due istituti di credito che rimangono di dimensioni modeste.

Quali sono le banche italiane più sicure?

Un’analisi che è stata compiuta da Altroconsumo a giugno 2016 ha studiato 352 banche che operano in Italia, classificandole con un punteggio che va da 1 a 5 stelle, in base al grado di sicurezza.

I punteggi specifici sono stati i seguenti:

  • banche a 1 stella, fino a 110 punti;
  • banche a 2 stelle, da 111 a 130 punti;
  • banche a 3 stelle, da 131 a 150 punti;
  • banche a 4 stelle, da 151 a 200 punti;
  • banche a 5 stelle, + 200 punti

Questa classificazione vuole essere di aiuto agli italiani che cercano un conto corrente sicuro, un conto di deposito sicuro e, insomma, un istituto di credito cui fare affidamento, anche da un punto di vista degli investimenti (non dobbiamo dimenticare che varie banche mettono a disposizione delle piattaforme di trading, ad esempio).

L’analisi era stata compiuta già lo scorso anno e, al confronto, il numero di banche a 5 stelle è salito da 29 a 36, mentre 9 istituti di credito sono passati dall’avere 1 sola stella ad averne di più. In totale, 39 banche sono migliorate, 21 sono retrocesse (tra cui la Banca Popolare di Vicenza, che lo scorso anno aveva avuto 3 stelle e quest’anno solo 1).

Gli istituti di credito che sono stati classificati con 5 stelle sono 36 in totale, tra cui Mediolanum, Unicredit, Banca Intesa e Ubi Banca.

Ci sono poi 129 banche a 4 stelle, 103 a 3 stelle, 38 a 2 stelle e 27 a 1 stella.

Le banche a 1 stella

Sono le banche più in difficoltà, quelle che non sono praticamente riuscite a superare l’analisi di Altroconsumo, anzi.

Tra le varie, troviamo Veneto Banca, la Banca Popolare di Vicenza, Tercas, la Banca del Fucino, Mediocredito Italiano e la BCC del Veneziano.

Link all’analisi completa.

Il sistema bancario italiano rischia veramente?

Indubbiamente la situazione non è delle più rosee, su questo non ci piove, purtroppo. La situazione economica italiana è complessa, il Governo non sembra riuscire a mettere in piedi un sistema per poter proteggere le nostre banche e anche dall’Europa non arrivano dei grandi aiuti.

Il rischio per il piccolo investitori è, al momento, minimo, anche perché in Italia vige il Fondo Salva Banche, che protegge tutti i depositi per importi inferiori a 100.000 € . Ovviamente, le cose stanno così ad oggi, non è certamente detto che in futuro potremo trovare la stessa situazione.