Quando si parla di monete rare, il marengo è una delle monete da investimento più importanti in assoluto per i collezionisti italiani. Emesso, tra gli altri, anche dal Regno d’Italia, sin dalla sua nascita nel 1861, si tratta di una moneta che ha una storia che risale al 1801, quando venne emesso per la prima volta dai francesi per festeggiare la vittoria di Napoleone Bonaparte contro gli austriaci nel 1800.

Noto anche come “Napoleone” proprio per questo motivo, oggi il marengo è una delle monete rare da collezione più importanti in Italia.

Nel nostro paese è stato emesso a partire dal 1861, come detto in precedenza, e fino 1923, anche se non in maniera continuativa.

Marengo Vittorio Emanuele II

Marengo Vittorio Emanuele II (1873)

Marengo Vittorio Emanuele II (1873)

Si tratta del primo Marengo emesso in Italia, ha l’effigie del Re Vittorio Emanuele II, in basso la data e la firma dell’incisore Giuseppe Ferraris.

Sul fronte troviamo lo stemma sabaudo contornato dal collare dell’Annunziata incluso tra due rami di alloro.

Tra i segni di zecca, troviamo la “T” per il Marengo di Torino, la “M” per quello di Milano e la “R” per quello di Roma.

I marenghi Vittorio Emanuele II più rari sono:

  • 1873 Roma: 2.174
  • 1870 Roma: tiratura sconosciuta
  • 1872 Milano: tiratura sconosciuta
  • 1870 Torino: 54.770
  • 1871 Roma: 23.508
  • 1861 Torino: 3.267

Marengo Umberto I

Marengo Umberto I (1884)

Marengo Umberto I (1884)

E’ il Marengo emesso dal 1879 al 1897, ha un valore di 20 lire e l’effigie del Re Umberto I, con intorno la scritta “Umberto I Re d’Italia”. L’incisore è Filippo Speranza.

Sul retro troviamo lo stemma sabaudo contornato dal collare dell’Annunziata, a sinistra un ramo di allora, a destra uno di quercia.

I marenghi Umberto I più rari sono:

  • 1884: 9.775
  • 1883: rara in oro rosso
  • 1885: rara in oro rosso
  • 1889: tiratura sconosciuta, anche in oro rosso
  • 1890: rara in oro rosso
  • 1891: rara in oro rosso

Uno dei marengo più rari di questa serie è quello del 1882. Quanto vale, oggi? Se originale, si tratta del classico marengo d’oro, una moneta che viene scambiata di solito allo stesso peso dell’oro contenuto al suo interno.

Marengo Vittorio Emanuele III

Marengo Vittorio Emanuele III

Marengo Vittorio Emanuele III

Marengo emesso dal 1902 al 1910, il coniatore fu ancora Filippo Speranza e tutte le monete vennero emesse a Roma.

Sul dritto troviamo il busto del re e la scritta “Vittorio Emanuele III”, sul retro invece c’è l’aquila araldica con lo stemma di casa Savoia, con scritta Regno d’Italia e nella parte inferiore due nodi savoia, due stelle a cinque punte, la data di creazione e il segno di zecca (R, che sta per Roma).

I marenghi Vittorio Emanuele III più rari sono:

  • 1908: solo 4 monete conosciute
  • 1902: 181
  • 1902: 115 (l’oro di questa moneta proveniva dall’Eritrea)
  • 1903: 1.800
  • 1905: 8.715

Attenzione, ci sono dei falsi che sono datati 1910.

Marengo Aratrice

Marengo con il busto di Vittorio Emanuele III (1910)

Marengo con il busto di Vittorio Emanuele III (1910)

Ancora un marengo con il busto di Vittorio Emanuele III, con intorno la legenda “Vittorio Emanuele III” e il nodo savoia all’interno di un rettangolo.

Sul retro c’è una figura allegorica che rappresenta l’Italia, vista come un’aratrice che ha un mano delle spighe di grano e il manico di un aratro. Valore nominale di 20 lire, riporta la data e il segno di zecca, oltre che una stella a cinque punte a destra.

Questo marengo venne inciso da Egidio Boninsegna e da Luigi Giorgi, emesso con il Regio Decreto 258 del 5 maggio 1910.

I marenghi Aratrice più rari sono:

  • 1910: 32.589, molto rara perché queste monete furono rifuse a causa di problemi con il titolo dell’oro;
  • 1912 in prova: molto rara perché a tiratura sconosciuta
  • 1912: 59.970, anche in oro rosso (R)
  • 1926 e 1927: emesse per i collezionisti, non hanno alcun valore legale

Marengo Fascetto

Marengo Fascetto

Marengo Fascetto

Si tratta della terza moneta marengo con busto del re Vittorio Emanuele III, con legenda “Vittorio Emanuele III Re d’Italia”, e sotto il collo, il nome dell’incisore Attilio Silvio Motti.

Sul retro c’è un fascio littorio con scure rivolta a destra, con testa di montone. Il valore nominale è di 20 lire.

Questo marengo venne coniato per il primo anniversario della marcia su Roma, insieme alla 100 lire Fascio.

La moneta aveva valore legale ma non entrò mai in circolazione, dato che il valore dell’oro era maggiore di quello legale. Per questo motivo fu ad esclusivo appannaggio dei collezionisti, che potevano acquistarla per 80 lire.

Venne prodotta solo nel 1923, la versione prova è molto rara perché non se ne conosce la tiratura, altrimenti c’è la versione da collezionismo prodotta in 20.000 esemplari, anch’essa abbastanza rara.

Quanto vale un marengo?

Ad oggi il valore di un marengo dipende molto dal suo contenuto in oro. Solitamente possiamo dire che il prezzo varia tra 200 e 240 euro, anche se a fior di conio potrebbe volere qualche decina di euro in più.

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