I paesi dell’Unione Europea sono, nel 2019, 28, ma dopo l’attivazione del Brexit, cioè il referendum con cui i cittadini britannici hanno votato per lasciare l’UE, diventeranno 27.

I 28 paesi dell’Unione Europea, in ordine alfabetico, del 2019

  • Austria (1995)
  • Belgio (1952)
  • Bulgaria (2007)
  • Cipro (2004)
  • Croazia (2013)
  • Danimarca (1973)
  • Estonia (2004)
  • Finlandia (1995)
  • Francia (1952)
  • Germania (1952)
  • Grecia (1981)
  • Irlanda (1973)
  • Italia (1952)
  • Lettonia (2004)
  • Lituania (2004)
  • Lussemburgo (1952)
  • Malta (2004)
  • Paesi Bassi (1952)
  • Polonia (2004)
  • Portogallo (1986)
  • Regno Unito (1973)
  • Repubblica ceca (2004)
  • Romania (2007)
  • Slovacchia (2004)
  • Slovenia (2004)
  • Spagna (1986)
  • Svezia (1995)
  • Ungheria (2004)

A questi paesi, presumibilmente a partire da marzo 2019, bisognerà cancellare il Regno Unito, in virtù del fatto che il paese ha votato per lasciare l’Unione Europea nel referendum del 23 giugno 2016.

Paesi fondatori dell’UE

Sono 6 i paesi fondatori dell’UE, ovvero quelli ai quali si deve questa idea e che sono nell’Unione sin dal suo inizio.

In ordine alfabetico troviamo:

  • Belgio
  • Francia
  • Germania
  • Italia
  • Lussemburgo
  • Paesi Bassi

La Germania, all’epoca, era ancora divisa tra Germania Ovest ed Est. Tra le due, sono la parte Ovest aderiva al questo “prototipo” di Unione Europea, l’Est faceva invece parte di un altro blocco che includeva anche l’ex Unione Sovietica (oggi Russia).

Era il 1952 e i 6 paesi diedero vita alla Ceca, ovvero la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Nel corso del 1957, la Ceca divenne la Cee (Comunità Economica Europea).

Paesi con euro

Benché siano 28 i paesi che fanno parte del Unione Europea, sono 19 di essi nel 2019 usano l’Euro come moneta.

In ordine alfabetico sono:

  • Austria
  • Belgio
  • Cipro
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia
  • Germania
  • Grecia
  • Irlanda
  • Italia
  • Lettonia
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Malta
  • Paesi Bassi
  • Portogallo
  • Slovacchia
  • Slovenia
  • Spagna

Di questi 19, 12 hanno adottato la moneta unica a partire dal 1° gennaio 1999, gli altri 7 sono entrati nel corso degli anni. 

Degli 11 paesi che fanno parte dell’UE, 8 non possono adottare l’euro perché non riescono ancora a raggiungere i requisiti minimi previsti dal trattato di Maastricht del 1992, la Danimarca e il Regno Unito sono esentati, la Svezia ha rifiutato in seguito ad un referendum svoltosi nel paese nel 2003.

L’euro vige anche in stati minori che fanno parte dell’Unione Europea come il Principato di Monaco, Andorra, Montenegro e San Marino.

I paesi candidati per entrare in Unione Europea in futuro

Ad oggi ci sono 5 paesi che sono candidati per entrare in UE ma la cui candidatura non è ancora stata accettata definitivamente.

In ordine alfabetico, essi sono:

  • Albania
  • Macedonia
  • Montenegro
  • Serbia
  • Turchia

Due casi particolari si segnalano in questa casistica: l’Islanda aveva presentato domanda di adesione all’UE, salvo poi ritirarla nel 2015. Il Montenegro ha adottato l’euro pur non facendo parte dell’UE in maniera ufficiale, considerando che prima il paese usava il Marco Tedesco.

Tra questi paesi, quello che sta facendo i passi maggiori in termini di crescita economica è senza dubbio l’Albania, tanto che tanti italiani stanno valutando di investire in Albania e si domandano sul costo della vita in Albania, magari per pensare di spostarsi definitivamente nel paese dall’altra parte del Mediterraneo.

Gli Stati che non fanno parte dell’UE

Ci sono, infine, degli stati che si trovano in Europa solo da un punto di vista geografico, ma che in realtà non fanno parte dell’UE. In ordine alfabetico, essi sono:

A questi paesi bisogna aggiungere quelli dell’est Europeo che fanno parte dell’Unione Doganale Eurasiatica, nata nel 2010 sul modello dell’UE, diventata poi Unione Economica Eurasiatica nel 2015.

Turchia e Ucraina, due stati “delicati”

Sia la Turchia che l’Ucraina hanno manifestato più volte di voler aderire all’UE, ma per entrambe i paesi la situazione è molto delicata.

La Turchia si è molto occidentalizzata nel corso degli ultimi anni, ma ha ancora una forte attrazione verso delle posizioni tradizionaliste, come voluto dal presidente Erdogan, che sta mettendo in pratica un’involuzione della democrazia turca che non favorisce le discussioni.

Per l’Ucraina la situazione è ancora più delicata, soprattutto dopo la guerra civile che la colpito il paese tra il 2013 e il 2014, seguente all’annessione da parte della Russia della Crimea. In Ucraina molte persone sono filo-russe e spingono più verso il paese guidato da Putin che verso Bruxelles. Il paese è spaccato in due, come se ci fosse un muro, per cui il suo futuro in UE non è affatto scontato.