E’ uno dei princìpi base fondamentali per il mercato delle valute Forex: le onde di Elliott, benché sviluppate per la prima volta sulla fine degli anni ’20 del secolo scorso, sono ancora attuali e utilizzate, ogni giorno, dai trader di tutto il mondo.

L’idea base dietro alle onde di Elliott

L’idea base su cui Ralph Elliott, commercialista americano, ha sviluppato le sue onde è quella di aver osservato dei cicli di mercato che si basano sulle reazioni psicologiche delle masse rispetto alle influenze esterne del mercato stesso.

La teoria delle onde di Elliott si basa su quella di Dow, che per prima ha sviluppato il movimento del mercato sulla base delle onde. Data la natura “frattale” dei mercati, Elliott è stato capace di analizzare tali frattali con ancor più precisione e dettaglio, scoprendo che anche su scale più piccole gli stessi movimenti si ripetono.

Le onde impulsive e correttive

Nello studio del movimento dei prezzi, Elliott ha definito due tipologie di onde, una impulsiva e una correttiva.

La prima è l’onda che va in direzione del trend principale e ha, sempre, cinque onde nel suo movimento complessivo.

Entrando ancora più nel dettaglio, ogni onda impulsiva può essere divisa a sua volta in altre cinque onde impulsive, di minori dimensioni e durata.

Volendo si può entrare ancora più nel dettaglio, arrivando praticamente all’infinito.

Nei mercati finanziari, ogni azione stimola una reazione uguale e contraria. Per questo motivo, ad ogni onda impulsiva risponde un’onda correttiva, ovvero onde che vanno contro la direzione principale del trend.

Come riconoscere le onde di Elliott

Trovare delle onde di Elliott su un grafico non è difficile, basta semplicemente sapere che cosa andare a cercare.

Ecco una rappresentazione grafica delle onde di Elliott.

Estensioni-Ritracciamenti-Onde-di-Elliot

Interpretazione delle onde di Elliott

  • ad ogni azione (onda impulsiva) corrisponde una reazione (onda correttiva)
  • in ogni movimento di mercato ci sono sempre 5 onde impulsive e 3 onde correttive

Durata delle onde di Elliott

La classificazione delle onde di Elliott viene realizzata sulla base della loro durata, come segue:

  • superciclo grande, oltre un secolo
  • superciclo, circa 40-70 anni
  • ciclo, da uno ad alcuni anni
  • primaria, da alcuni mesi ad un paio di anni
  • intermedia, da poche settimane ad alcuni mesi
  • minore, poche settimane
  • minuette, alcune ore
  • subminuette, alcuni minuti

Come usare le onde di Elliott

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Abbiamo visto, nel grafico sopra, che le onde 1, 2, 3, 4 e 5 insieme completano una sequenza impulsiva. La struttura impulsiva dell’onda (1) ci dice che il movimento è verso l’alto. Inoltre, capiamo anche che dobbiamo attendereci una correzione a tre onde, che andrebbero a formare una tendenza al ribasso.

Tale rettifica, onda (2), è seguita dalle onde (3), (4) e (5), che vanno a completare una sequenza impulsiva, che termina l’onda di maggiori dimensioni (1). A questo punto parte una correzione di tre onde sullo stesso grado dell’onda (1), etichettata come onda (2).

Quindi, ai fini dell’applicazione pratica delle Onde di Elliott, il nostro primo compito è quello di esaminare i grafici del mercato ed identificare eventuali strutture a cinque e a tre onde che sono già state completate. Solo allora possiamo interpretare la direzione in cui il mercato potrebbe probabilmente andare. Non è sicuramente facile, ma con un po’ di esperienza si riuscirà ad intuire meglio la direzione delle onde di Elliott.

Possiamo applicare il principio delle onde di Elliott a qualsiasi grafico, ma dobbiamo tenere a mente un punto importante. L’onda di Elliott non fornisce certezze relativamente alla direzione del mercato, essa permette invece di determinare la probabilità di una futura direzione del mercato.

In qualsiasi momento esistono due o più valide interpretazioni di ogni onda (impulsiva o correttiva). Quindi è importante valutare attentamente ogni interpretazione possibile.

Interpretare ed usare le onde di Elliott in chiave Fibonacci

Una eccellente chiave di interpretazione ed applicazione delle onde di Elliott sono i rapporti di Fibonacci. Pochi investitori si rendono conto che l’analisi di Fibonacci dei mercati è stata lanciata proprio da Ralph Elliott e per questo motivo sono due strumenti che possono andare “a braccetto”.

L’uso dei rapporti di Fibonacci richiede l’interpretazione di una prima onda di Elliott come punto di partenza.

Ralph Elliott ha avuto due principali intuizioni riguardanti i rapporti di Fibonacci all’interno delle onde. In primo luogo, le onde correttive tendono a ripercorrere le onde impulsive precedenti del medesimo grado della proporzione di Fibonacci (38%, 50% e 62%). In secondo luogo, le onde impulsive dello stesso grado all’interno di una sequenza di impulso maggiore tendono a relazionarsi tra loro nel pieno rispetto della proporzione di Fibonacci.

Le regole dell’interpretazione delle onde e le relazioni di Fibonacci sono degli strumenti potenti per stabilire le giuste strategie di investimento e ridurre l’esposizione al rischio. Applicare le onde di Elliott tenendo in mente i valori di Fibonacci permette di capire meglio dove entrare e dove uscire.

Regole fondamentali per operare (bene) con le onde di Elliott

Nell’uso delle onde di Elliott, come per qualsiasi altra cosa, è importante tenere a mente che ci possono essere dei falsi segnali, ovvero dei movimenti dei prezzi che possono ricordare le onde ma che, in realtà, onde non sono.

Per poter avere la “certezza” di trovarsi di fronte ad un’onda, ecco le regole fondamentali da rispettare:

  • l’onda non ritraccia mai di più del 100% rispetto all’onda 1
  • l’onda 3 non può mai essere più la corta tra le tre onde impulsive (1, 3 e 5)
  • l’onda 4 non potrà mai andare nel territorio dei prezzi dell’onda 1, tranne in rari casi di triangoli trading.

Dal 1948 in poi, il dopo Elliott

Nel 1948 Ralph Elliott morì. Dopo di lui altri trader tecnici e professionisti finanziari hanno continuato ad usare con successo le onde di Elliott per cercare di prevedere il mercato.

L’arrivo a Wall Street delle onde di Elliott lo si deve grazie a Charles Collins, che considerò il lavoro dell’americano alla stregue di quello fatto da Charles Dow.

Il principio delle onde di Elliott venne tenuto in alta considerazione anche da A.J. Frost, che ogni settimana ne parlava nel suo Financial News Network nel corso degli anni ’80.

Uno dei principali utilizzatori del principio delle onde di Elliott è Robert Prechter, tecnico di mercato presso Merrill Lynch. Egli è, ad oggi, il più grande conoscitore pratico dell’uso delle onde.

Critiche alle onde di Elliott

Ovviamente il sistema delle onde di Elliott non poteva essere immune da critiche. Le prime furono mosse da Benoit Mandelbrot, matematico polacco (1924 – 2010). Egli disse che “le onde di Elliott sono un modo di prevedere il mercato molto incerto, un’arte che è soggetta al giudizio di chi legge il mercato“.

Altre critiche al sistema sono state mosse da un punto di vista della certezza dei risultati, poiché molti hanno definito le onde di Elliott come “vaghe” e “poco precise”.

Glenn Neely, analista di mercato, spiega che “le onde di Elliott sono state un’incredibile scoperta per il loro tempo. Oggi, con le tecnologie a nostra disposizione, ma anche con l’influenza dei governi sulle economie, il comportamento e le reazioni delle persone è cambiato. Questi cambiamenti si riflettono sull’utilità delle onde nei moderni mercati“.

In conclusione

Critiche a parte, le onde di Elliott sono uno strumento ancora oggi particolarmente usato, che riteniamo personalmente utile, ma solo sul lungo periodo.

Sul breve periodo è forse meglio rivolgersi ad altri strumenti ed indicatori forex, indubbiamente di maggior utilità.

Per chi vuole investire sul lungo termine, sono pertanto consigliate, altrimenti non tanto.

E tu, come la pensi? Ci dici la tua nei commenti? Usi (o hai mai usato) le onde di Elliott?