Andare a vivere in Svizzera è una delle cose che tutti gli italiani immaginano, almeno una volta nella vita: la vicinanza all’Italia, il sogno di lavorare in un paese in crescita costante e dall’economia forte, ma anche quello di vivere i verdi paesaggi da sogno incastonati tra le montagne. Sono tante le motivazioni che spingono a lasciare l’Italia e andare a vivere in Svizzera.

E’ difficile andare a vivere e lavorare in Svizzera? Sicuramente non è uno dei paesi più semplici dove poter entrare, soprattutto perché il paese non fa parte dell’UE ed è, storicamente, molto chiuso, ma nonostante questo non è neanche così difficile come sembra.

La Svizzera ha negoziato con l’UE dei trattati sulla libera circolazione delle persone nel 1999. Tali accordi scadranno nel 2017 e bisognerà rinegoziare una soluzione.

Documenti necessari per andare a vivere e lavorare in Svizzera

Partiamo prima di tutto dai documenti che servono per andare a vivere in Svizzera.

Dal momento dell’arrivo, si hanno 14 giorni di tempo per chiedere un permesso di soggiorno all’ufficio di migrazione. Per poterlo fare, occorre avere:

  • una copia di un documento di identità, carta di identità o passaporto;
  • una copia del contratto di locazione di casa;
  • una copia del contratto di lavoro.

Si, perché entrare in Svizzera e sperare di rimanere senza avere un lavoro è una chimera, dunque bisogna arrivare avendo già un’opportunità lavorativa solida, concretizzata, appunto, da un contratto firmato.

I 4 permessi di lavoro

A seconda delle esigenze personali, la Svizzera prevede 4 tipologie di permessi di lavoro.

Il permesso “G” è quello riservato ai frontalieri, cioè coloro che vivono in Italia ma lavorano in Svizzera. E’ una condizione abbastanza comune nelle aree di Como, Varese, ma anche Livigno ad esempio.

Si tratta del permesso di lavoro rilasciato agli italiani dipendenti in Svizzera, ad esempio di aziende nel Canton Ticino (che è il cantone dove si parla italiano in Svizzera).

E’ un permesso che dura 5 anni, a condizione di avere un contratto di lavoro della durata di almeno 12 mesi.

Il permesso “L” è quello per le persone che hanno intenzione di rimanere in Svizzera per meno di 12 mesi. In questo caso, il contratto di lavoro dovrà avere una durata variabile da 3 mesi a un anno.

Se si avesse un contratto lavorativo inferiore a 3 mesi, non c’è bisogno di ottenere un permesso di soggiorno, ma in ogni caso comunque bisogna notificare la propria presenza.

Il permesso “B” è quello necessario per chi vuole rimanere in Svizzera per periodi più lunghi di tempo. Ha una durata massima di 5 anni e, per poterlo avere, occorre dimostrare di possedere un contratto di lavoro a tempo determinato della durata di almeno 1 anno e 1 giorno, oppure indeterminato.

Alla scadenza dei 5 anni è possibile rinnovarlo per altri 5, a condizione che permangano le stesse condizioni iniziali.

Se, invece, dopo il contratto di lavoro si vive un periodo di disoccupazione di 12 mesi, allora il nuovo permesso di soggiorno verrà rinnovato solo per un altro anno, dando all’interessato l’opportunità di trovare un nuovo lavoro.

Il permesso “C” per vivere in Svizzera viene rilasciato dopo che si è vissuto per 5 o per 10 anni nel paese elvetico. Questo permesso viene rilasciato dalle autorità cantonali su ordine della Segreteria di Stato della Migrazione (SEM). Il permesso svizzero “C” è illimitato, nel senso che dà al cittadino uno status molto elevato e permette di muoversi e rimanere liberamente nel paese.

La qualità della vita in Svizzera

Il paese svizzero è uno dei primi al mondo per qualità della vita, sicurezza e prosperità economica. Lo ha rivelato una ricerca del centro inglese EIU, che ha affermato anche come il tasso di disoccupazione sia tra i bassi in Europa, oltre che il livello di corruzione.

Inoltre, per chi vive a lavora in Svizzera, gli stipendi sono molto più alti se paragonati a quelli italiani. Ovviamente, anche il costo della vita e più alto, soprattutto in grandi città come Berna o Lugano, oppure in sistemazioni turistiche come St. Moritz.

E’ per questo motivo che molte persone aggirano il problema del costo della vita diventando frontalieri, ovvero vivendo in Italia e lavorando in Svizzera.

Quando si parla di vivere a lavorare in Svizzera, non c’è un paese migliore di un altro in maniera assoluta: i già citati Berna e Lugano sono ricchi di opportunità, ma anche realtà più piccole come Saneen lo sono. Molto dipende anche dalla voglia di lavorare che si ha, oltre che di imparare una lingua straniera: si, perché le parti di Svizzera dove si parla italiano sono il canton Ticino e quello Grigioni (verso l’Austria), per il resto è un mix di tedesco, francese e romancio.

Perché andare a vivere e lavorare in Svizzera nel 2017

Chi sta pianificando la “fuga” dall’Italia entro la fine del 2016, o al massimo per il 2017, ha ovviamente bisogno di capire che cosa potrebbe trovare oltre le Alpi, nel paese elvetico.

E allora, ecco alcuni dei vantaggi di trasferirsi in Svizzera.

  • le tasse sono meno basse sull’azienda e sul privato;
  • gli stipendi sono più alti (per chi ha bisogno di sapere a quanti euro corrisponde il proprio stipendio, consigliamo di guardare il cambio euro franco svizzero);
  • la qualità della vita è elevata;
  • la burocrazia è più veloce;
  • il mercato del lavoro è molto flessibile;
  • la sicurezza pubblica è eccellente;
  • si respira un clima di armonia e pace;
  • gli uffici pubblici sono efficienti

Tra gli svantaggi di vivere in Svizzera c’è solo il costo della vita, più elevato rispetto a quello italiano. Nonostante questo, però, gli stipendi più alti e dei servizi statali più efficienti, rendono questa “pillola” meno cattiva da buttar giù.

Insomma, alla fine dei conti, trasferirsi in Svizzera per andare a vivere e lavorare, potrebbe convenire.