In un momento economico così particolare, un gran numero di italiani guarda all’investimento azionario come una possibile alternativa al conto corrente bancario.

Nell’epoca dei rendimenti irrisori, quando anche quelli dei conti deposito sono stati trascinati al ribasso dal Quantitative Easing della Banca Centrale Europea, proprio i titoli emessi dalle aziende per il loro finanziamento possono in effetti costituire una risposta plausibile alle esigenze di chi non vuole vedere i propri soldi deperire giorno dopo giorno nei forzieri delle banche.

Naturalmente, per chi opta per il trading azionario occorre anche fare un lavoro preparatorio in grado di individuare non solo le aziende che possono permettere di guadagnare, ma anche quali siano gli strumenti più idonei per stendere una rete di salvataggio intorno ai propri soldi e ottimizzare in tal modo l’investimento.

A tal proposito va rilevata la vera e propria rivoluzione in atto ormai da anni, con le piattaforme online che stanno in pratica monopolizzando il favore dei piccoli investitori a scapito del sistema bancario.

A loro vantaggio ci sono in particolare due fattori:

  1. la convenienza economica derivante dal fatto che i servizi di intermediazione finanziaria da loro proposti costano molto meno rispetto a quelli che sono offerti dalle banche, le quali pretendono commissioni troppo salate in cambio della loro intermediazione;
  2. il fatto che in termini di operatività non possa esserci confronto tra la rapidità dei mezzi informatici direttamente utilizzati dai trader che scelgono le piattaforme online e la lentezza che contraddistingue le procedure bancarie. La rapidità della risposta, soprattutto per chi opera a breve o brevissimo termine, si pensi ad esempio a chi ama praticare lo scalping, è un fattore indispensabile al fine di fronteggiare con la dovuta flessibilità le turbolenze che sono tipiche dei mercati.

Soltanto una volta che sarà stata affrontata e risolta questa questione preliminare, si potrà iniziare a sondare il mercato alla ricerca dell’asset azionario che possa fare al caso nostro.

Un evergreen del mercato azionario: Generali

Uno dei nomi che da sempre attirano coloro che vogliono investire in Borsa, cercando allo stesso tempo di limitare i rischi, è quello di Generali.

La compagnia triestina vanta quasi due secoli di vita, nel corso dei quali è andata via via assumendo le proporzioni di un vero e proprio gigante assicurativo, accompagnando la crescita del Paese e fungendo da protagonista di primo piano dello stesso. Un ruolo che peraltro non è limitato all’Italia, ma che il gruppo esercita a livello globale, trattandosi della terza compagnia assicurativa più grande del mondo, in termini di fatturato, alle spalle di Allianz e Axa. Andiamo quindi a vederne più da vicino la storia, per capire meglio i motivi del suo successo.

Assicurazioni Generali: un po’ di storia

Assicurazioni Generali è stata fondata nel 1831, al termine di un processo iniziato decenni prima all’interno del territorio di Trieste, quando il livello raggiunto dagli scambi commerciali nel capoluogo giuliano raggiunse dimensioni tali da consigliare la nascita di un sistema assicurativo in grado di garantirne la sicurezza.

Se la nascita delle assicurazioni in Italia era stato contrassegnato dai privati, che però si erano mostrati poco affidabili, ben presto si iniziò ad avvertire l’esigenza di passare alla forma associativa su base sociale. Furono però necessari sette decenni per poter vedere finalmente sorgere un soggetto in grado di sovrintendere al sistema in maniera adeguata. A farlo fu proprio Assicurazioni Generali, inizialmente denominate Imperial-regie privilegiate Assicurazioni Generali Austro-Italiche.

Proprio il termine Generali stava ad indicare i due capisaldi dell’operato della società:

  1. coprire tutti i settori assicurativi, ovvero “assumere qualunque ramo d’assicurazioni permesso dalle leggi sovrane”;
  2. non avere limiti territoriali tali da delimitare il raggio d’azione della società.

Il primo presidente della società fu Giovanni Cristoforo Ritter de Záhony, sotto la cui guida iniziò un processo di rapido sviluppo, il quale vide Generali aprire agenzie in tutti gli stati italiani, nei maggiori centri dell’Impero, da Vienna a Budapest, e nei principali porti del vecchio continente. Proprio lo spezzettamento politico dell’Italia in questo periodo impedì però alla società giuliana di svilupparsi come voluto.

Una data chiave in tal senso fu quella del 1848, quando molti esponenti di Generali decisero di sposare la causa unitaria, tanto da spingere la Compagnia a prendere atto di quanto stava avvenendo e togliere l’aggettivo Austro-Italiche per diventare Assicurazioni Generali. Un mutamento che interessò anche il simbolo societario, in cui l’aquila imperiale lasciò il posto al leone.

Nel 1855 arrivò la Cassa Pensioni a tutela e protezione delle famiglie degli impiegati deceduti, mentre la posizione del gruppo si andava consolidando in maniera poderosa, tanto che nell’anno successivo Generali divenne leader del mercato assicurativo austro-ungarico, grazie agli incrementi nell’ordine medio del 50% fatti registrare nel corso del precedente decennio.

Il 1857 fu invece l’anno dell’esordio in Borsa, a Trieste, che avvenne però in un momento di difficoltà, simboleggiato dalla chiusura di ben 8 delle 22 compagnie assicurative che si dividevano il mercato in quel periodo. Difficoltà che furono però superate grazie al processo di unificazione della penisola culminato nel 1870 nella Breccia di Porta Pia e nella proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia nato nove anni prima. Da quel momento la crescita della compagnia sarà praticamente ininterrotta.

Generali: la storia recente

Come abbiamo visto, Generali è la terza compagnia assicurativa a livello globale. Per arrivare a detenere questa posizione si è rivelata fondamentale la politica di acquisizioni inaugurata nel 1988, quando l’azienda giuliana conquistò la società francese Compagnie du Midi, assumendo una posizione ancora più forte in campo internazionale e, soprattutto, conquistando grosse quote di mercato in territorio transalpino. Una politica culminata nella scelta di diventare azionista del gruppo francese AXA nel corso dell’anno successivo, partecipazione che però venne liquidata nel ’96, quando Generali ritenne più utile concentrarsi nella battaglia per l’acquisto di INA Assitalia.

La posizione conquistata a cavallo del nuovo millennio non sarà scalfita neanche dalla crisi economica scoppiata nel 2008, dalla quale anzi il colosso assicurativo triestino è riuscito a ricavare nuova forza grazie ad una serie di politiche le quali hanno retto alla prova del 2012, quando la capitalizzazione ha raggiunto i minimi storici, la redditività rispetto ai competitori è calata in maniera notevole e il patrimonio ha raggiunto livelli di guardia.

Le politiche di ristrutturazione inaugurate da quel momento hanno permesso a Generali di riappropriarsi del suo ruolo sulla scena internazionale.

Previsioni azioni Generali Assicurazioni

Per cercare di capire meglio cosa potrebbe accadere alle azioni di Generali nell’immediato futuro, uno strumento utile può essere rappresentato dalle Informazioni Finanziarie approvate dal Consiglio di Amministrazione il passato 30 settembre. In cui il risultato operativo si è attestato a quota 3,934 miliardi di euro, con un aumento del 9,1% cui hanno contribuito in maniera pressoché decisiva tutti i segmenti operativi del gruppo.

L’utile netto si è a sua volta posizionato a quota 2,163 miliardi di euro, crescendo quindi del 16,6%. A commentare il risultato è stato Cristiano Borean, Group CFO dell’azienda, secondo il quale i risultati conseguiti nei primi nove mesi dell’anno sono da considerare ottimi.

Altro strumento che può risultare utile per cercare di formulare una previsione attendibile è poi il giudizio formulato dagli analisti, a partire da Morgan Stanley, i quali hanno rilasciato un parere sostanzialmente positivo sul gruppo assicurativo triestino. Mentre quelli che fanno riferimento a Kepler Cheuvreux hanno rivisto al rialzo il titolo portandolo a 19 euro dai 18,30 precedenti, prima della pubblicazione dei risultati societari, confermando il giudizio “hold”.

Va poi sottolineata l’incoronazione ad opera di Forbes, che nella sua classifica “The World’s Best Regarded Companies” indica Generali come primo gruppo assicurativo globale.

La classifica è stata compilata dando vita ad una selezione delle 2mila più grandi public company del mondo, all’interno delle quali Forbes ha quindi individuato le 250 migliori aziende in base ai criteri di affidabilità, condotta sociale, qualità di prodotti e servizi e trattamento dei dipendenti, tramite 15mila interviste condotte in 50 paesi.

Generali si è collocata al 61° posto a livello mondiale, davanti agli altri grandi gruppi assicurativi, e rappresentando l’unico brand italiano presente nella graduatoria insieme a Ferrari.

Ma ancora più rilevante per cercare di capire cosa potrebbe accadere prossimamente al titolo azionario va considerata l’entrata nel capitale sociale di Leonardo Del Vecchio, tramite l’acquisizione del 7% di Mediobanca, ovvero il maggiore azionista di Generali, dall’alto del 13% detenuto da Piazzetta Cuccia. Proprio lui ha affermato di perseguire un obiettivo, quello di rafforzare l’asse Milano-Trieste e di essere il perno di un nuovo assetto azionario delle due istituzioni finanziarie. Una dichiarazione che sembra prefigurare un nuovo dinamismo per Generali, tale da riflettersi nel futuro dell’azienda.

Grafico della quotazione azioni Generali

Tramite il grafico qui sotto si ha una prima visione dell’andamento della quotazione delle azioni italiane, così da avere una sorta di previsione futura.

Comprare azioni Assicurazioni Generali: opinioni e recensioni. Conviene?

Se si prova a cercare delle opinioni su Generali, si può notare come esse siano sostanzialmente positive. Non potrebbe del resto essere altrimenti, alla luce dei risultati ottenuti di recente, dei rapporti che abbiamo riportato e dell’entrata di Del Vecchio nell’azionariato dell’azienda giuliana.

Il titolo sembra quindi destinato a salire ancora nell’immediato futuro, proprio sull’onda dei risultati conseguiti nei primi nove mesi dell’anno, i quali dovrebbero essere del resto confermati alla fine dello stesso.

Un pronostico che sembra essere generalizzato e che del resto si avvale del sentimento positivo di tanti piccoli risparmiatori che da sempre vedono in Generali una sorta di stella polare, oltre che della costante crescita della necessità di prodotti assicurativi in un periodo di grande mutamento come l’attuale. Basti ad esempio pensare alle difficoltà dei sistemi pensionistici tradizionali e alla necessità di impostare una seconda gamba privata per gli stessi, sotto forma di polizze vita.

Chiarito questo aspetto, resta naturalmente da capire se sia il caso di investire direttamente in azioni della compagnia, oppure puntare su strumenti a minor rischio.

Comprare azioni Generali: i vantaggi dei CFD

Se si intende limitare il rischio e non puntare sull’acquisto diretto di azioni, lo strumento più indicato sembra essere rappresentato dai Contracts for Difference (CFD), ovvero quei particolari derivati che sono proposti dalle piattaforme per il trading online.

Qual è la particolarità dei CFD? Il fatto che a differenza di quanto accade acquistando direttamente le azioni, con tutto quello che questo modus operandi comporta, permettono di guadagnare non solo da una crescita della loro quotazione, ma anche ove si verifichi invece una flessione.

In pratica quando si sottoscrive un contratto di questo genere si attua una previsione su un asset sottostante, al fine di indovinare il suo andamento nel periodo previsto a livello contrattuale. Naturalmente si tratta di uno strumento che implica la padronanza di elementi di analisi fondamentale. Occorre cioè cercare di capire tutta una serie di dati, ovvero interpretarli per comprendere la direzione che potrebbe prendere l’asset scelto. Prima ancora di arrivare a questo step, occorre però affrontare una questione preliminare, quella rappresentata dalla scelta del broker con il quale portare avanti le nostre operazioni.

La scelta della piattaforma di trading giusta è fondamentale

Perché è così importante scegliere il broker giusto per fare trading online? Perché anche nel recente passato molti investitori hanno perso i propri soldi affidandoli a falsi operatori del settore, un fenomeno che ha interessato in maniera notevole anche l’Italia.

Per capire meglio la questione basterà ricordare che solo nei primi due mesi di quest’anno la Consob ha provveduto alla chiusura di ben 34 siti e di tre pagine Facebook le quali facevano credere ai consumatori di investire in qualcosa che invece non esiste nella realtà. Mentre nell’anno precedente ad essere colpiti erano stati 265 operatori truffaldini, con una crescita su base annuale del 59%.

La crescita del fenomeno è stata quindi affrontata dagli enti di vigilanza dei mercati finanziari, ma sono ancora in molti a cadere in comportamenti che esulano dal semplice criterio di prudenza che dovrebbe caratterizzare ogni operazione in cui siano impiegati soldi. Il punto di partenza è sempre il solito: non bisogna credere a chi promette mirabolanti guadagni e senza fare nulla. Il trading online è una vera e propria attività e chi la esercita deve prenderla alla stregua di un vero e proprio lavoro.

Per quanto concerne la scelta del broker, poi, essa deve avvenire all’interno di un recinto ben preciso, ovvero degli operatori che possono dimostrare di essere stati autorizzati ad operare sui mercati finanziari. In Italia è appunto la Consob a rilasciare i permessi e per sapere se veramente la licenza di un broker è reale, e non millantata, la cosa migliore da farsi è consultare online, sul sito dell’autorità, la lista stilata all’uopo. Se una piattaforma non compare nell’elenco, deve essere assolutamente scansata. Non farlo apre la strada alla perdita dei propri soldi.

Migliori piattaforme per comprare azioni Assicurazioni Generali

Nel caso in cui si opti per il trading online, ci sono alcune piattaforme che riescono a spiccare in un panorama comunque abbastanza vasto, riuscendo non solo a garantire la necessaria sicurezza derivante dal godimento di una regolare autorizzazione, ma anche una notevole operatività, tale da permettere ai trader di concentrarsi sulle loro operazioni, senza doversi curare di altri aspetti.

Tra di esse ne abbiamo individuate quattro dalle quali è praticamente impossibile prescindere:

eToro

eToro (Qui il sito ufficiale), ormai celebre piattaforma di trading online è indicato da molti esperti come un vero e proprio modello per la capacità di unire sicurezza, servizi di qualità e robuste dosi di innovazione.

In particolare la piattaforma ha saputo calamitare il favore di milioni di trader in ogni parte del mondo, proponendo il copy trading, una modalità di investimento la quale permette agli utenti alle prime armi di copiare le operazioni che sono state predisposte dai trader certificati, ovvero da coloro i quali possono vantare risultati positivi e costanti nel tempo e si mettono a disposizione di chi si trovi invece ai primi passi;

Leggi la nostra recensione di eToro

Il 62% degli investitori perde denaro con questo broker.

Plus500

Plus500 (Qui il sito ufficiale), altra piattaforma specializzato nel trading in CFD.

Il suo livello è testimoniato in particolare dalla quotazione nella sezione principale della Borsa di Londra. Proprio questa caratteristica ne attesta la massima serietà e lo scrupoloso rispetto degli standard imposti dalle normative alle società quotate.

Chi intenda affidargli i propri soldi può peraltro contare sui permessi rilasciati da FCA (Financial Conduct Authority, n. FRN 509909) e CySEC (licenza n. 250/14) grazie ai quali i trader possono operare in un ambiente assolutamente sicuro;

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Il 86% degli investitori perde denaro con questo broker.

Plus500 non sarà ritenuta responsabile per qualsiasi uso che possa essere fatto di queste informazioni e per qualsiasi conseguenza che possa derivare da tale uso. Pertanto, chiunque agisca sulla base di queste informazioni lo fa a propria discrezione, tenendo conto del rischio e della complessità dell’attività di trading.

XTB

XTB (Qui il sito ufficiale), società polacca che offre servizi finanziari ormai dal 2004. I suoi clienti hanno la possibilità di scegliere in un paniere di asset composto da oltre 1500 strumenti CFD tra cui forex, indici, azioni, ETF, materie prime e criptovalute, oltre ad azioni pure ed ETF reali.

A consentire alla piattaforma di calamitare il consenso di un numero sempre crescente di investitori sono stati non soltanto i livelli di straordinaria sicurezza, ma anche una piattaforma di trading estremamente facile da utilizzare e l’impeccabile servizio di assistenza clienti.

Leggi la nostra recensione di XTB

Il 79% degli investitori perde denaro con questo broker.

Informazioni tecniche sul titolo Assicurazioni Generali

  • Nome: Assicurazioni Generali S.p.A.
  • Codice: ASG
  • Codice ISIN: IT0000062072
  • Borsa dove è quotato: Borsa Italiana
  • Indice: FTSE MIB
  • Categoria: Assicurazioni