Conviene investire e fare trading in azioni in questo momento? Si tratta di una domanda non certo peregrina, considerato come quella della Borsa sia una storia molto particolare, in cui alla grande crescita nel corso del tempo non si accompagna certo un guadagno generalizzato. Anzi, si può dire che a guadagnare siano pochi investitori, soprattutto quelli grandi.

Già questo fatto dovrebbe far capire che se si stanno cercando investimenti sicuri, il trading azionario non è assolutamente indicato. Si tratta in effetti di una attività finanziaria e, come tale, sottoposta a notevoli fluttuazioni, che a volte possono assumere le dimensioni di un fiume in piena.

Se però si è disposti a correre qualche rischio, proprio la Borsa può essere una valida alternativa per non veder deperire giorno dopo giorno i propri soldi su un conto bancario che ormai, nell’era dei tassi di interesse negativi, non è più in grado di offrire remunerazioni decenti.

Comprare azioni: in banca non conviene più?

Per chi è comunque deciso a correre rischi e a investire in azioni, si pone comunque una prima questione decisiva, ovvero quella relativa al canale con cui dare vita al proprio commercio. Se una volta era la banca quello privilegiato, ormai da anni la situazione è radicalmente mutata, sotto l’azione esercitata dai broker online, ovvero dalle piattaforme che permettono di fare trading su Internet.

Perché si è verificato questo mutamento? I motivi sono due in particolare: la convenienza delle piattaforme online, i cui costi sono notevolmente inferiori alle commissioni che occorre versare alla banca per i servizi di intermediazione e l’operatività resa possibile dai broker che operano sul web, la quale consente ai trader di reagire prontamente ai bruschi cambi di direzione del mercato.

Basti pensare che queste piattaforme sono in grado di offrire un paniere vastissimo di asset su cui investire, permettono le vendite allo scoperto, ovvero che non obbligano a detenere l’azione, la materia prima o qualsiasi altro strumento di mercato che si intenda sfruttare, l’utilizzo della leva finanziaria e della vendita a margine. Si tratta in effetti di una serie di vantaggi che stanno spostando sempre più il trading dalle banche ai broker online, anche nel nostro Paese.

Comprare azioni: perché scegliere Kering?

Una volta individuato l’intermediario ideale, non resta che cercare di capire quali possano essere i titoli azionari su cui puntare per far fruttare al meglio il proprio investimento. Una possibile opzione in tal senso è rappresentata da Kering, brand francese che si segnala per la presenza nel settore del lusso e dell’abbigliamento sportivo.

In particolare sono i prodotti di lusso a rappresentare il grosso del fatturato, generando oltre due terzi del volume d’affari totale della società, grazie a marchi come Gucci, Bottega Veneta, Yves-Saint-Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga, Brioni, Christopher Kane, McQ, Stella McCartney, Tomas Maier, Boucheron, Dodo, Girard-Perregaux, JeanRichard, Pomellato, Qeelin e Ulysse Nardin.

Quasi un terzo del giro d’affari proviene invece dal settore degli articoli sportivi, in cui operano marchi anch’essi molto noti come Puma, Volcom e Electric. Un settore che però Kering sembra intenzionato a dismettere gradualmente al fine di concentrarsi sul primo.

Kering: un po’ di storia

Kering è nata nel 1963 come Pinault SA, sotto forma di attività familiare specializzata nella vendita del legname e di prodotti per l’edilizia. Nel corso dei decenni successivi ha dato vita ad una sensazionale crescita, culminata nel 1988 con la quotazione presso la Borsa di Parigi.

Nel frattempo era già avvenuta la trasformazione in un player del settore legato al lusso, il quale avrà però una accelerazione decisiva a partire dal 2004, con l’acquisizione di Gucci, lo storico marchio italiano fondato nel 1921.

Una trasformazione sempre più impetuosa, che porta l’azienda a gestire luxury brand e a distribuirli grazie a una ramificata rete di aziende retail. E’ nel 2013 che Pinault SA prende il nome con cui è oggi nota, ovvero Kering, ormai diventato un vero e proprio gigante del settore, dall’alto di un fatturato da 20 miliardi di euro circa e di un esercito composto da oltre 30mila dipendenti.

Comprare azioni Kering: la concorrenza

Quali sono i concorrenti più insidiosi per Kering? Questa disamina non può che partire da LVMH, acronimo di Moët Hennessy – Louis Vuitton, il quale riesce a presidiare una larga fetta del mercato del lusso grazie a una settantina di marchi estremamente conosciuti a livello internazionale, tra cui Bulgari (gioielleria), Tag Heuer (orologeria), Dior, Louis Vuitton, Fendi, Donna Karan e Marc Jacobs (alta moda), Guerlain (profumi), Moët et Chandon e Veuve Cliquot (vini).

Altro concorrente molto solido è poi il gruppo svizzero Richemont, il quale gestisce marchi come Cartier e Montblanc (gioielleria), Baume & Mercier, Officine Panerai, Piaget, Vacheron Constantin (orologeria) e Chloè ( alta moda).

Ad essi vanno poi aggiunti i tanti marchi di lusso che operano nei settori chiave per Kering, ovvero alta moda, gioielleria, vini e orologeria.

Come si può capire, si tratta di una concorrenza estremamente folta e qualificata, che obbliga Kering a non sbagliare mosse se vuole continuare a detenere preziose quote di mercato.

Alcuni dati di bilancio

Per capire la forza di Kering, si può dare uno sguardo all’ultimo bilancio pubblicato, quello relativo al terzo trimestre dell’anno.

Nel corso del quale il gruppo transalpino ha cumulato un fatturato complessivo pari a 3,885 miliardi di euro, con un aumento del 14,2% a cambi attuali e dell’11,6% a cambi costanti.

Se rispetto al trimestre precedente c’è stato un lieve rallentamento, va comunque detto che il dato è del tutto in linea con le attese, visto che nel trimestre precedente la crescita a cambi costanti era stata del +13,2%.

Nei primi nove mesi 2019 il fatturato complessivo di Kering è quindi arrivato stato di 11,523 miliardi di euro (+17,2% a cambi attuali e +14% a cambi costanti). L’unico dato negativo, può essere considerato quello relativo a Hong Kong, ove i problemi politici hanno causato un crollo del 35% dei dati di vendita, senza però danneggiare eccessivamente il quadro complessivo.

Grafico Prezzi Azioni Kering

Azioni Kering: meglio investire sui CFD

Come abbiamo già visto in precedenza, nel caso in cui si decida di investire in azioni di Kering, la cosa migliore consiste nel rivolgersi ad una piattaforma per il trading online.

Proprio esse, infatti, mettono a disposizione di chi intenda farlo uno strumento come i CFD (Contracts for Difference), ovvero quei derivati i quali consentono maggiori margini di manovra in quanto non rendono necessario il possesso diretto dell’asset sottostante.

Cosa vuol dire questo? In pratica stiamo parlando di una modalità di trading che mostra maggiore flessibilità rispetto all’acquisto diretto delle azioni, in quanto permette di investire anche nel caso in cui il titolo scelto si deprezzi rispetto al momento in cui è stato siglato il contratto.

In pratica occorre cercare di capire se le azioni di Kering, in questo caso, aumenteranno il loro valore o osserveranno una flessione nel corso della durata prevista dal contratto. Proprio per questo si tratta di un modus operandi sempre più utilizzato dai traders.

Migliori piattaforme CFD sicure ed affidabili

Tra i broker che li offrono nel nostro Paese, ce ne sono alcuni che sono sicuramente da preferire ad altri, per i margini di sicurezza e la qualità dei servizi che riescono ad assicurare.

Tra di essi, occorre certamente menzionare:

eToro

eToro (Link al sito ufficiale), broker israeliano che deve sua notevole fama in particolare al copy trading, ovvero la particolare modalità di investimento grazie alla quale i trader alle prime armi possono aumentare notevolmente la possibilità di guadagnare copiando le operazioni intraprese da quelli più esperti.

Inoltre è possibile informarsi sulle opportunità che si presentano di volta sul forum dedicato al trading azionario;

Plus500

Plus500 (Link al sito ufficiale), broker CFD israeliano che ormai da tempo presidia il mercato con ottimi risultati, offrendo servizi innovativi e grande professionalità.

Un mix del resto imposto dal fatto che la società è quotata sul mercato principale presso la Borsa di Londra.

E’ quindi tenuta ad assicurare il massimo di trasparenza e tutte le garanzie possibili ai tanti clienti che si sono affidati ad essa, oltre a livelli di operatività realmente ottimali;

24Option

24Options (Link al sito ufficiale), broker che deve la sua notorietà in Italia al fatto di essere uno degli sponsor della Juventus, la più famosa società calcistica tricolore.

La piattaforma è gestita da Roedeler Limited, una società di servizi finanziari cipriota, operando quindi per effetto della licenza rilasciata da CySec.

Agli alti livelli di sicurezza aggiunge robuste dosi di innovazione e servizi di notevole livello, a partire da quelli mirati a garantire la formazione continua ai propri utenti;

XTB

XTB (Link al sito ufficiale), società polacca che ormai dal 2004 è riuscita a radunare una folta comunità di trader in ogni parte del vecchio continente.

Utenti attirati in particolare dalla grande professionalità e da una lunga serie di servizi che le hanno consentito di affermarsi sempre di più, nonostante la folta e qualificata concorrenza.

Informazioni tecniche sul titolo Kering

  • Nome: Kering
  • Codice: KER.PA
  • Codice ISIN: FR0000121485
  • Borsa dove è quotato: Parigi
  • Indice: CAC 40
  • Categoria: Lusso e Moda