Imposta di bollo conto deposito: tutto sulla tassazione

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Il bollo statale è il principale costo che bisogna sostenere quando si vuole aprire un conto corrente. Scopriamo a quanto ammonta e chi lo paga.

Aprire un conto deposito è una soluzione che viene considerata da tantissimi molto sicura, ed effettivamente è così: non ci sono rischi (a meno di scegliere una banca poco sicura) e si è protetti, per legge, fino a 100.000 euro di deposito.

Nella scelta di un investimento sicuro, però, bisogna tenere presente anche eventuali costi ad esso connessi. Nel caso di un conto deposito, ci riferiamo soprattutto all’imposta di bollo prevista per legge.

A quanto ammonta? Chi la deve pagare?

Imposta di bollo conti deposito

Il bollo sui conti deposito è proporzionale all’importo depositato, precisamente pari al 2 per mille (o lo 0,20%) sulla giacenza.

Ad esempio, su un deposito da 1.000 euro, il bollo annuale sarà pari a 2 euro, mentre su un deposito di 10.000 euro sarà pari a 20 euro, e così via.

Da tenere presente la distinzione tra conto deposito aperto da persone fisiche e non: nel primo caso non ci sono limiti massimi, nel secondo c’è un tetto massimo pari a 14.000 euro. Gli imprenditori individuali rientrano all’interno delle persone fisiche.

Secondo la Banca d’Italia, rientrano all’interno dei conti deposito, e dunque ad essi viene applicato il bollo statale del 2 per mille:

  • Tutti i depositi che non sono una provvista di conto corrente
  • Tutti i depositi che hanno una funzione differente da quella vista di provvista, come ad esempio i certificati di deposito o, più in generale, tutti i depositi la cui funzione principale non è quella di essere una provvista al conto.

Imposta di bollo su conto corrente che riconosce un interesse

Leggermente diversa è l’applicazione e il calcolo dell’imposta di bollo statale nel caso in cui ci si riferisca ad un conto corrente che propone anche degli interessi sulle somme depositate.

In questo caso, l’imposta del 2 per mille viene applicata:

  • Sui depositi in conto corrente, in maniera differente ed autonoma rispetto al bollo che si applica sul conto corrente. In maniera specifica, il bollo del 2 per mille è applicato solo sulle giacenze vincolate, che sono quelle che riconoscono un certo tasso di interesse;
  • Non sono considerate diverse dal conto corrente, quindi su di esse non si applica il bollo del conto corrente, tutte le giacenze non vincolate, anche se riconoscono una certa remunerazione in interesse. Questo perché tali giacenze sono da considerare come provviste di conto corrente (cioè, servono a “rimpinguare” il saldo del proprio conto corrente).

Chi paga il bollo sul conto deposito?

Per legge, l’importo del bollo spetta al cliente, che deve pertanto mettere in considerazione tale spesa nella valutazione della remuneratività di un conto di deposito. Non sono rari, però, i casi in cui le banche propongano di farsi carico del bollo, e spesso questo modo di fare rientra all’interno di eventuali offerte e promozioni temporanee che vengono svolte di tanto in tanto per cercare di aumentare la base di clientela.