Attenzione! I contenuti presenti in questo articolo NON si sostituiscono alla consulenza di un buon commercialista o di un avvocato. NON ci assumiamo nessuna responsabilità per un uso sbagliato delle informazioni contenute qui sotto, anche perché potrebbero NON essere aggiornate. Consultate sempre un commercialista.
In Italia, i guadagni derivanti dal trading forex sono soggetti a una tassazione specifica: l’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze finanziarie. Non si tratta quindi dell’IRPEF, ma di una tassa dedicata ai guadagni di natura finanziaria che si applica solo sui profitti realizzati.
Chiunque investa sul mercato valutario è obbligato a dichiarare i guadagni e rispettare le norme fiscali, pena il rischio di evasione fiscale, un reato grave non solo in Italia ma in tutti i paesi del mondo.
Esistono metodi legali per ridurre o evitare la tassazione sul forex?
In questa guida esploreremo:
- Come pagare meno tasse sul forex in modo legale nel 2024
- Come gestire la tassazione forex se si vive all’estero
In questa guida imparerai:
Come pagare meno tasse sul forex in modo legale nel
Nota Importante: Prima di ogni decisione, è fondamentale consultare un commercialista esperto per valutare la propria situazione fiscale e prendere scelte informate. Questo articolo fornisce indicazioni generali e non costituisce una consulenza personalizzata.
- Gestire i guadagni annuali: In Italia, non esiste un’esenzione fissa per i guadagni del trading forex. Tuttavia, la compensazione delle minusvalenze con plusvalenze future può aiutare a ridurre l’imponibile. Le minusvalenze sono compensabili entro 4 anni dalla loro realizzazione.
- Residenza fiscale all’estero e rischi di esterovestizione: Trasferirsi all’estero può essere una soluzione, ma deve trattarsi di un cambio di residenza reale e permanente. Dichiarare di risiedere all’estero (ad esempio nel Regno Unito) ma mantenere una vita quotidiana in Italia (con famiglia, attività e proprietà) potrebbe comportare accuse di esterovestizione, con gravi conseguenze legali e fiscali.
Se stai considerando di trasferire la tua residenza fiscale, ricorda che è essenziale trascorrere almeno 183 giorni fuori dall’Italia e spostare le tue attività principali e legami personali all’estero.
- Scelta di paesi con tassazione favorevole: Non è necessario trasferirsi in un paese della Black List per ottenere un regime fiscale più vantaggioso. Alcuni paesi applicano aliquote più basse rispetto all’Italia o non tassano le plusvalenze sul trading.
- Regno Unito: 18%-24% (varia in base al reddito e al tipo di plusvalenza)
- Canarie (Spagna): stessa aliquota della Spagna, dal 19% al 23%
- Irlanda: 12,5% per gli investimenti in specifici settori commerciali
- Malta: 12% per residenti permanenti
- Bulgaria: 10%
- Andorra, Hong Kong, Malesia, Nuova Zelanda, Singapore, Svizzera: nessuna tassazione sulle plusvalenze (con specifiche condizioni di residenza)
Come operare sul forex se si vive all’estero
Non tutti i broker sono autorizzati in ogni paese, quindi è importante scegliere un broker regolamentato nel luogo di residenza. Per i trader residenti all’estero, optare per un broker locale o autorizzato nel paese di residenza aiuta a rispettare le normative locali e ottenere migliori condizioni fiscali.
Anche per chi vive all’estero, è essenziale selezionare broker affidabili e regolamentati, verificando che siano sicuri e autorizzati a operare nel paese prescelto.
Conoscere e rispettare le regole fiscali del proprio paese sulle tasse sul forex e di eventuali nuove residenze è fondamentale per operare serenamente e in conformità con le normative.