Fare forex senza pagare le tasse è una domanda molto ricercata. Non è però possibile investire senza pagare le tasse sui guadagni, leggi la nostra guida chiarificatrice.

I guadagni forex che si incassano in Italia sono soggetti a tassazione IRPEF, questa è una cosa nota. Questa tassa sulle persone fisiche funziona a scaglioni, più si sale con il reddito e più si paga.

I guadagni che si sono fatti investendo sul mercato valutario devono essere dichiarati, altrimenti si va incontro ad evasione fiscale, un reato molto grave nel nostro paese (e in ogni altro paese del mondo).

Esistono, dunque, dei modi per non pagare le tasse sul trading forex in maniera legale?

Come non pagare le tasse sul forex in maniera legale nel 2024

Per prima cosa dobbiamo consigliarvi di andare da un buon commercialista, questo articolo vuole essere solo un’indicazione generale sulla base della situazione fiscale del nostro paese e quello di altri paesi del mondo, null’altro. Per questo motivo, non siamo responsabili per le vostre scelte, andate da un (bravo) commercialista!

In Italia esiste il limite annuo di 5.000 euro di guadagni annui, al di sotto dei quali non si paga IRPEF. Una prima soluzione per non pagare le tasse sul guadagno forex è quella di guadagnare meno di questo importo nell’arco di 12 mesi.

Certo, 5.000 euro all’anno sono 416 euro ogni mese, se ci si vuole vivere è praticamente nulla.

Il secondo modo sarebbe quello di portare la residenza all’estero, ma in questo caso si può entrare nel temibile discorso dell’esterovestizione: ovvero la fittizia residenza all’estero fatta appositamente per non pagare le tasse in Italia.

In sostanza, in questo reato si incappa nel caso in cui si dichiari di vivere fuori Italia (ad esempio nel Regno Unito, dove si paga il 20% di tasse) pur rimanendo a fare la propria vita in Italia (magari si va in palestra, si hanno i bambini iscritti ad una scuola italiana o si passa la maggior parte dell’anno nel Bel Paese). Ecco, questo fa rischiare l’esterovestizione, che porta a sanzioni molto pesanti.

L’unica alternativa sarebbe quella di andare proprio a vivere all’estero (se non sai dove, leggi anche la nostra sezione del costo della vita per avere un’idea), spostando la famiglia (gli affetti) e il proprio lavoro.

Anche in questo caso, rivolgetevi ad una persona competente, che sia l’agenzia delle Entrate o un buon commercialista.

Per evitare di pagare (tante) tasse sul forex non è necessario andare a vivere in un paese che si trova in Black List, ma può bastare scegliere un paese dove le tasse sono più basse rispetto all’Italia (il già citato Regno Unito, oppure l’Irlanda, o ancora Tenerife, ad esempio).

Ecco un elenco di paesi dove il trading non è tassato, o è tassato di meno:

  • Regno Unito: 19%
  • Alcune zone della Spagna (Canarie): 15%
  • Irlanda: 12,5%
  • Malta: 12%
  • Bulgaria: 10%
  • Andorra: Non tassato
  • Hong Kong: Non tassato
  • Malesia: Non tassato
  • Nuova Zelanda: Non tassato
  • Singapore: Non tassato
  • Svizzera: Non tassato

Come operare sul forex se si vive all’estero

Non tutti i broker di trading sono autorizzati ad operare ovunque nel mondo, è necessario avere le apposite autorizzazioni. Per questo motivo, diventa fondamentale scegliere un broker residente all’estero che sia autorizzato ad offrire i suoi servizi in un paese straniero (tanti dei broker più sicuri che noi recensiamo sono autorizzati ad operare sia in Italia che in varie parti del mondo).

A questo punto bisogna preferire i broker stranieri a quelli italiani, ma ricordate che le indicazioni fondamentali per scegliere un buon broker sicuro sono sempre le stesse, in qualunque parte del mondo andiate.