Se c’è un materiale al quale ben si applica senza bisogno di contraddittorio la definizione di “bene rifugio per antonomasia”, questo sicuramente è l’oro. E in questo articolo vedremo proprio come fare per comprare oro fisico in banca e chi è autorizzato a venderlo, tentando di delineare anche un excursus storico-finanziario delle ragioni che dovrebbero portare ad acquistarlo.

D’altronde, l’oro era già prezioso ben prima che venissero coniate le prime monete, e fino alla metà del XX secolo è stato anche il metro di paradigma per definire la ricchezza di un Paese.

Investire in oro conviene? Premessa d’obbligo

Con l’era Nixon tale primato è stato passato al dollaro, ma ciò non toglie nulla al fatto che ancora oggi chi possiede tanto oro può considerarsi anche tanto ricco, e quindi si tratta di un investimento che chiunque abbia la possibilità di affrontare deve fare. Il valore dell’oro infatti può scendere o salire, ma non toccherà mai vette talmente basse da renderlo un materiale su cui non puntare (vedi previsione). Viceversa, nei periodi di crisi economica su media e larga scala (o comunque di instabilità dei mercati) sono proprio i beni rifugio a valere di più (vedi anche le valute rifugio), ed è proprio in quei momenti che chi avrà investito in oro potrà cogliere ottimi frutti.

Per le ragioni di cui sopra va tuttavia specificato, ma questo non dovrebbe sorprendere, che se l’acquisto dell’oro non è mai un cattivo investimento, questo va inquadrato come un investimento a lungo termine. Non si compra oro oggi per diventare ricchi domani, ma bisogna attendere il momento più opportuno per vendere, un momento che potrebbe arrivare anche dopo diversi anni. 

La prima ragione per cui ogni buon investitore dovrebbe acquistare oro è anche la regola numero 1 del mondo delle compravendite con fine di profitto: diversificare.

La seconda si ricollega a quanto detto fino a questo momento, e riguarda la natura intrinseca del materiale che andremo a comprare. In altre parole, se abbiamo un pacchetto di titoli azionari anche molto diversificato, nulla impedisce che una forte crisi economica li renda tutti cartastraccia nonostante l’eterogeneità del bouquet. Ma se in quel bouquet ci sarà anche l’oro, in questo caso potremmo disporre di un salvagente universale che al contrario nei momenti bui per l’economia mondiale sa dare il meglio di sé.

L’oro, per dirla brevemente, non è solo un ottimo bene rifugio e un modo intelligente di diversificare il proprio portfolio, ma anche un tetto sicuro sotto il quale ripararsi quando tutto il resto va male.

Comprare oro in banca

Compare oro fisico in banca

Compare oro in banca

Dopo aver delineato i vantaggi di questo materiale prezioso, passiamo al cuore di questo articolo, ovvero come comprare oro fisico in banca e chi ha il diritto di venderlo.

Tale tema è esplicitamente trattato nella legge n.7 del 17.01.2000, denominata “Nuova disciplina del mercato dell’oro, anche in attuazione della direttiva 98/80/CE del Consiglio, del 12 ottobre 1998” e trattante le norme di mercato per quello che viene indicato come “oro da investimento” ovvero quello “in forma di lingotti o placchette di peso accettato dal mercato dell’oro, ma comunque superiore ad 1 grammo, di purezza pari o superiore a 995 millesimi, rappresentato o meno da titoli; le monete d’oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi”.

Quali banche possono vendere oro?

Se la domanda è “dove comprare oro per investimento“, la stessa legge all’articolo 3 specifica chi può vendere oro, ovvero “banche e, previa comunicazione all’Ufficio italiano dei cambi, da soggetti in possesso dei seguenti requisiti”:

  • Devono essere una Spa o una Srl in regola con le normative sul capitale versato;
  • Devono essere un oggetto sociale che comporti il commercio in oro;
  • Devono rispettare i requisiti di onorabilità finanziaria del decreto legislativo numero 385 del I settembre 1993.

Per quanto riguarda le banche, in Italia una delle più popolari per l’acquisto dell’oro è sicuramente Unicredit, ma a questa si affiancano in via più o meno standard anche Banca Tirrenica, Banca Intesa, Banca Etruria e Banca Popolare Vicentina.

Abbiamo detto “in via più o meno standard” per una ragione ben precisa. Infatti, nella maggior parte dei casi sarà molto difficile entrare in banca con un vagone di soldi e uscirne con una carriola di lingotti. L’immagine di per sé è affascinante, ma la realtà è che gli istituti di credito preferiscono vendere titoli, il cui andamento varierà in base a quello dell’oro, oppure oro fisico pur richiedendo all’acquirente di continuare a custodirlo presso i loro caveau.

Quanto costa comprare oro in banca?

Nel secondo caso (visto che non ci interessano i titoli) l’investitore dovrà tener conto anche del fattore relativo alle spese di assicurazione, amministrazione e gestione del metallo prezioso e quindi capire se valga davvero la pena concludere l’affare. Per farlo dovrà basarsi necessariamente su due fattori:

  1. La durata dell’investimento;
  2. L’entità dell’investimento.

Chiaramente, tanto minore saranno durata ed entità, tanto più sconsigliato sarà l’acquisto dei lingotti.

Il rischio è quello di sostenere spese di gestione talmente elevate da vanificare ogni eventuale frutto dell’acquisto. Anche se non è una cosa che potrebbe permettersi chiunque, quindi, il consiglio è quello di acquistare molto oro e per un periodo medio-lungo.

Tra le spese bisogna considerare sicuramente quelle relative alla conservazione e quelle relative alle tasse.

> Vedi anche il nostro approfondimento su Come Investire 1.000 euro in Oro

Monete o lingotti?

Fino a questo punto abbiamo taciuto di un altro fattore importante da tenere in considerazione quando si decide di comprare oro in banca, ovvero quello della scelta fra monete d’oro e lingotti.

Entrambi sono tassati come beni di lusso e i lingotti, nella fattispecie, per avere un qualche tipo di valore dovranno prima di tutto essere puri. Ciò significa che la quantità di oro presente nel singolo blocco non dovrà scendere al di sotto del 99,5%, e dovrebbe esistere almeno un qualche tipo di carteggio che ne certifichi l’autenticità. Il marchio Gold Delivery, per essere più specifici, è quello comunemente più accettato per considerare un singolo lingotto come certificato, quindi sicuro.

Quanto alle monete d’oro, bisogna fare attenzione a due fattori. Il primo è quel del valore materiale dell’oggetto: al grammo, una costa di più della stessa quantità di oro prelevata da un lingotto. Per intenderci, se si compra un Kg d’oro in lingotti si spenderà di meno che acquistando un Kg in monete d’oro.

D’altro canto, le monete vantano anche un altro valore, che è quello numismatico, quindi ci si potrebbe trovare nella paradossale situazione di acquistare una moneta d’oro dal basso valore materiale ma avente un alto valore di scambio vista la sua particolarità o – meglio ancora – unicità. Anche per questa ragione l’acquisto di monete è sconsigliato a chi non è esperto di settore, poiché identificarne l’esatto valore di vendita potrebbe richiedere risorse, tempi e conoscenze che non tutti possono avere.

Conclusioni

In definitiva, acquistare oro è sicuramente un ottimo modo per effettuare un investimento dal sicuro rendimento, purché si parta dal presupposto di farlo a lungo termine.

In Italia, la vendita di oro da parte delle banche è normata da leggi specifiche, e gli stessi istituti bancari sono piuttosto restii a far uscire i lingotti dai propri caveau, proponendo invece agli acquirenti di conservarli per loro con tutte le spese accessorie che ciò comporta.

Le trattative sono spesso private e riservate, pertanto il consiglio è quello di recarsi fisicamente in banca e fissare un appuntamento per gettare le basi della compravendita.