Che correlazione c'è tra oro, dollaro e petrolio? Come funzionano i prezzi di questi asset? Se uno scende, chi sale?

Che correlazione c’è tra dollaro, oro e petrolio? Come si muovono questi due asset l’uno nei confronti dell’altro? Perché si dice che c’è una correlazione inversa tra oro e dollaro, è sempre vero o ci sono momenti che vanno contro questa supposizione? Cosa è la correlazione nei mercati finanziari?

Capire quali sono le dinamiche che stanno dietro al rapporto tra questi due grandi asset permette anche di fare delle scelte più ragionate quando si tratta di investire denaro, a maggior ragione se lo si fa nel Forex, dove è possibile aprire un conto con piattaforme sicure come eToro (click per sito ufficiale) per investire.

Sia il dollaro americano che l’oro e il petrolio sono considerati beni di grande valore, ma storicamente abbiamo visto un interesse diverso degli investitori, verso l’uno o verso l’altro, a seconda del periodo storico che si sta vivendo.

Le origini della correlazione inversa tra oro e dollaro americano

Possiamo far risalire il tutto al 1971, alla fine degli accordi di Bretton Woods. Con la loro conclusione, il presidente americano Nixon firmò per slegare le sorti dell’oro e del dollaro, creando dunque il presupposto per la libera fluttuazione delle valute e la nascita del moderno forex trading come lo conosciamo oggi.

Dal 1971 in poi, oro e dollaro americano hanno cominciato a muoversi in maniera indipendente tra loro e storicamente, il comportamento degli investitori e le loro decisioni nel corso degli anni, hanno creato una relazione inversa.

Fin da subito, oro e dollaro USD sono stati visti come due beni rifugio alternativi:

  • Il dollaro è stato acquistato in momenti di crescita economica, segno anche del fatto che l’economia americana è la prima del mondo e che dunque trascina un po’ l’economia del globo con la sua crescita;
  • L’oro è stato scelto nei momenti di maggiori difficoltà economiche come bene rifugio da parte degli investitori di tutto il mondo.

Oro e dollaro si sono ritagliati lo spazio per essere due dei protagonisti assoluti dell’economia mondiale, insieme al petrolio, e per la maggior parte dei casi vediamo una correlazione inversa tra i due.

Prezzi dell’oro dal 2011 a oggi (2024)

Dal picco del 2011 ad oggi l’oro ha vissuto momenti particolarmente altalenanti, arrivando anche a perdere oltre il 40% del suo prezzo, passando da quasi 2.000 dollari ad oncia a 1.200, per poi tornare di nuovo ai massimi.

Per capire perché il prezzo dell’oro è sceso, bisogna prima di tutto capire perché è salito. Il picco è stato raggiunto dopo la crisi del 2008, quella legata al fallimento della banca Lehman Brothers. Di conseguenza, la FED, allora capitanata da Ben Bernanke, ha messo in piedi un QE di tutto rispetto che ha fatto correre tutti ai ripari, portando il prezzo del dollaro ai minimi e quello del metallo giallo ai massimi. Da quando il QE è stato eliminato, la situazione si è lentamente ripristinata.

Non dobbiamo dimenticare la bolla speculativa sulle materie prime di fine 2014 e l’aumento dei tassi di interesse negli USA.

Il 2017 e il 2018 dell’oro sono stati piuttosto altalenanti, con momenti di piena euforia che si sono alternati a momenti di disperazione e cali di prezzo.

A partire dal 2019, per tutto il 2020 e fino a metà 2021, la quotazione dell’oro è salita oltre i 2.000$ per un’oncia, spinto anche dall’incertezza economica legata alla pandemia da COVID-19.

A partire da metà 2021, il prezzo del metallo giallo è sceso perché le prospettive di crescita dell’economia mondiale sono state in salita, complice l’uscita graduale dalla pandemia.

Nel 2022, invece, la quotazione dell’oro è stata in salita.

Leggi le previsioni oro 2024, 2025, 2026.

Correlazione oro, dollaro e petrolio: come investire

La relazione inversa tra oro e dollaro è nota alla maggior parte degli investitori che studiano l’analisi fondamentale nel trading e per poter fare degli investimenti profittevoli bisogna essere in grado di anticipare il movimento dei prezzi.

Un consiglio è quello di guardare anche al movimento dei prezzi del petrolio: guardando i grafici storici, infatti, si osserva come quando il prezzo del greggio sale, il valore del dollaro scende, di conseguenza, considerando la relazione inversa tra quest’ultimo e l’oro, il prezzo dell’oro sale. Ecco che, seguendo il prezzo del greggio, si può riuscire ad intuire in che maniera si muoverà anche quello dell’oro.

Per investire oggi partendo dalla correlazione tra oro e dollaro, si può aprire un conto di trading con piattaforme sicure come eToro (vedi sito ufficiale), che permette ad esempio di copiare le strategie di investimento dei migliori investitori.

Chi determina la correlazione tra oro e dollaro?

Tra questi due asset, ovvero oro e dollaro, il più forte, quello che “detta la legge” è il dollaro americano. Il prezzo di un’oncia di oro oggi è quotato in dollari americani, dunque solitamente un deprezzamento del valore del “buck” (soprannome con cui la valuta USA è conosciuta) porta ad un aumento della domanda (e ovviamente dei prezzi) delle materie prime, incluso l’oro. Al contrario, ad un apprezzamento della valuta americana, scende la richiesta (e il prezzo) delle commodities.

Leggi il nostro articolo di approfondimento su apprezzamento e deprezzamento di una coppia di valute.

La correlazione tra oro e dollaro è sempre valida?

In linea di massima “si”, nella maggior parte dei casi questo rapporto inverso è valido, ma non bisogna mai darlo per scontato.

Per investire in maniera migliore è importante studiare l’andamento del mercato e dei prezzi di volta in volta, così da avere la certezza che si stia facendo la scelta giusta e che anche questa volta la correlazione inversa venga mantenuta.