Investire nel biologico potrebbe essere, nel medio lungo termine, una scelta azzeccata. Il mercato dei prodotti biologici infatti, ha decisamente ampliato la propria nicchia nel corso degli ultimi anni. In questo settore, in passato visto come una semplice moda, si sta distinguendo proprio l’Italia, ormai leader per quanto riguarda la produzione di frutta e verdura biologica.

Secondo i dati mostrati dall’ Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (nota con l’acronimo AIAB), i consumi sono in costante crescita così come l’export verso altri paesi.

Di pari passo con questi numeri incoraggianti poi, vi sono sempre più imprenditori pronti a mettere mano al portafoglio per investire in aziende del settore biologico o ampliare quelle già esistenti. Di riflesso, anche per chi si occupa di trading online questo settore può essere fonte di guadagni e dunque, anche le piattaforme più avanzate del settore fintech, stanno sempre più guardando con un certo interesse il mercato bio  e biotech.

Investire nel biologico? Una scelta vincente!

Quella biologica è una tipologia di agricoltura che sfrutta la fertilità e le caratteristiche naturali del terreno con interventi artificiali minime. Oltre a promuovere le biodiversità, questa esclude tassativamente l’utilizzo di prodotti chimici e degli organismi geneticamente modificati, noti più semplicemente come OGM.

Secondo la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, i principi della coltura biologica sono i seguenti:

  • rendere le singole aziende coinvolte, per quanto possibile, autosufficienti
  • salvaguardare la fertilità del suolo utilizzato per le colture
  • eliminare del tutto ogni tipo di inquinamento legato a coltivazione e allevamento
  • produrre alimenti sani e dall’elevata qualità nutritiva.

Come è facile intuire, i prodotti biologici richiedono maggiori costi di mantenimento e ciò si traduce in maggiori costi per il consumatore. Perché dunque, nonostante la crisi economica, investire nel biologico risulta una scelta vincente? Come mai questo settore non sente nessun il momento difficile e, anzi, pare mirare senza indecisioni verso il futuro?

Quali sono i prodotti biologici più venduti?

A dispetto della situazione economica, gli italiani non sembrano voler rinunciare alla qualità in tavola.

Secondo AssoBio, il 2018 è stato un anno che ha visto un netto incremento del cibo salutare sulle nostre tavole.

Nello specifico, gli alimenti con l’etichetta “senza olio di palma” hanno visto un incremento pari all’8,1%, mentre il cibo senza zucchero ha potuto godere di un aumento del 7,7%. Stesso discorso per i prodotti alimentari al 100% italiani (+7,6%) e DOGC (+6,5%).

Per quanto riguarda il nostro paese poi, va registrato anche un aumento dell’export verso gli altri paesi europei, con la Germania primo partner commerciale in questo settore.

Trend

Il trend che prevede gli italiani (e non solo) prediligere alimenti naturali e dunque salutari hanno visto un consumo notevole di prodotti come uova di gallina, confetture, olio extravergine, latte, frutta secca, yoghurt, biscotti, cereali e farine.

Ciò che impressiona però, non è tanto la quantità e la varietà di prodotti che stanno vivendo un periodo fortunato sul mercato, quanto una tendenza che pare rafforzarsi di anno in anno. Omogeneizzati, cibo per bambini e alimenti per atleti o comunque salutisti, sono sempre più indirizzati verso il settore biologico. Ciò favorisce l’apertura a micro-settori iper specializzati con un target di clientela estremamente ben definita.

Investire nel biologico può essere un’ottima via da seguire anche per chi opera in borsa…

I più lungimiranti hanno già “fiutato” la tendenza, gettandosi a capofitto in un mercato che è ormai in piena espansione. Non sono poche le aziende (di produzione o distribuzione) che negli ultimi anni hanno impiegato tempo e denaro per ritagliarsi uno spazio nell’ambito biologico.

Per citare un esempio particolarmente evidente in tal senso, è possibile citare Hain Celestial, proprietaria di alcuni tra i brand più famosi del settore. Le azioni di questa azienda hanno visto il loro lavoro crescere costantemente, tanto che diversi “pezzi grossi” dell’alimentare stanno valutando eventuali acquisizioni.

Un altro brand che sta facendo parlare di sé anche in ambito azionario è United Natural Foods (UNFI), un marchio tra i più importanti per quanto riguarda il settore biologico negli Stati Uniti. Acquisizioni di aziende più piccole e una crescita costante negli ultimi anni, fanno di questa ditta una delle più apprezzate anche nell’ambito finanziario.

Merita sicuramente una citazione anche Lifeway Foods, azienda con sede nell’Illinois fondata nell’ormai lontano 1986. Da un lustro, questo marchio ha visto una crescita lenta ma costante, a dir poco incoraggiante per chi ha intenzione di investire nell’ambito biologico.

Abbiamo fatto i nomi di grandi aziende anche se, il biologico è sempre più radicato anche nei contesti più rurali. Sono diversi i giovani italiani che, con progetti in questo settore, stanno riscoprendo la cultura contadina. L’ambito biologico infatti, vissuto a livello di piccola impresa, valorizza anche uno stile di vita sano per quanto riguarda gli stessi produttori impegnati nel settore.

Anche nel loro piccolo comunque, le piccole realtà favoriscono e spingono un settore sempre più interessante.

Grandi aziende che puntano ai prodotti biologici: non solo produzione ma anche distribuzione

Sinora ci siamo concentrati principalmente sulla produzione di prodotti biologici.

In realtà però investire nel biologico può significare anche puntare sulla grande distribuzione. In tal senso, possiamo citare alcuni brand anche piuttosto famosi come:

  • Walmart, la celebre multinazionale americana fondata da Sam Walton nel 1962. Si tratta della più grande catena al mondo per quanto riguarda il canale della grande distribuzione organizzata. In tal senso parlano piuttosto chiari i numeri: 11.718 negozi in ben 28 paesi. Il marchio in questione sembra particolarmente interessato all’acquisizione di produttori per quanto riguarda l’agroalimentare biologico. Con la grande disponibilità economica su cui può contare, sono prevedibili una serie di acquisizioni in tal senso nel medio-lungo termine.
  • Kroger è un’azienda praticamente sconosciuta in Italia, ma decisamente affermata oltre oceano. Si tratta infatti della seconda catena di negozi alimentari più diffusa negli states ed è quotata nell’indice NYSE.
  • Un altra “big” che sembra avere intenzione di investire nel biologico è Costco, una tra le aziende leader a livello mondiale per quanto riguarda la distribuzione vinicola, potrebbe ben presto manifestare interesse nei confronti di acquisizioni in ambito biologico. Per dare un’idea sul valore di questo brand, basti sapere che è quotato nell’indice NASDAQ.