Stai pensando di fare un investimento all’estero e ti stai chiedendo se conviene investire in Thailandia? Quando si pensa di voler partire e lasciare l’Italia, sono tante le mete che vengono in mente. Dalla classica Londra fino alla Spagna, da Parigi fino agli Stati Uniti, dall’Albania e dall’Europa dell’Est fino alla Thailandia.

Oggi è proprio del paese asiatico che vogliamo parlare, perché spostarsi per andare a vivere in Thailandia ed investire in un’attività qui, benché per molti che si trovano ancora oggi in Italia sia un sogno, non è così semplice come potrebbe sembrare.

Economia della Thailandia, previsioni 2024, 2025, 2026

L’economia della Thailandia è la seconda del Sud-est asiatico per importanza dopo quella dell’Indonesia, mentre il reddito pro-capite (per persone) è al quarto posto dell’area, dopo Singapore, Brunei e Malesia.

Dopo una forte crisi economica e politica negli anni scorsi, con le inondazioni del 2013 e il colpo di stato militare del 2014 che ne hanno messo a repentaglio crescita e sicurezza, oggi la Thailandia cresce ad un ritmo del 4-5% annuo in termini di prodotto interno lordo (“PIL”), grazie anche ad una forte industria automobilistica e all’esportazione di riso e altri prodotti agricoli.

Le previsioni di crescita per 2024, 2025, 2026 da parte degli economisti sono maggiori del 4%.

I punti di forza della Thailandia sono:

  • un buon sistema di trasporto pubblico. A Bangkok, ad esempio, è possibile muoversi con lo skytrain, che chiede un abbonamento mensile che costa davvero poco;
  • la buona posizione geografica;
  • lo sviluppo praticamente senza sosta di alcuni settori specifici, come l’edilizia privata, le comunicazioni e il settore dell’energia;
  • il baht thailandese, una valuta che è considerata tra le prime 10 più importanti al mondo.
Investire in Thailandia

Investire in Thailandia

Come investire in Thailandia nel 2024

Gli ETF thailandesi

Il modo più semplice per investire in Tailandia è utilizzare gli ETF, cioè i fondi negoziati in borsa, che permettono di entrare nell’economia del paese in maniera diretta ma con una buona diversificazione dei rischi.

Il miglior fondo ETF (500 milioni di dollari di patrimonio netto) è l’iShares MSCI Thailand Capped ETF (NYSE: THD), il quale detiene oltre 120 titoli diversi scelti principalmente tra i settori del finance e dell’energia.

Aprire un’attività in Thailandia

Sicuramente l’idea di aprire una propria attività in Thailandia è una delle prime scelte che si possono fare per gli italiani.

In maniera particolare se ci si sposta verso le aree più turistiche, come Phuket, le opportunità (e i guadagni) sono molti.

Il governo Thailandese incentiva in maniera costante gli investimenti stranieri, e questo è stato un altro dei punti di forza che hanno portato alla crescita costante del paese nel corso degli anni passati.

Nello specifico, ad occuparsi di investimenti da parte di persone straniere è il Foreign Business Act BE. 2542, che fornisce tutte le indicazioni del caso.

Nello specifico, in Thailandia ci sono tre liste di attività (lista 1, 2 e 3) che elencano le cose che gli investitori stranieri possono e non possono fare, oppure che possono fare dietro determinate condizioni.

Lista 1 – Attività proibite

Sono vietate:

  • le attività della terra e dell’allevamento animali;
  • la deforestazione;
  • la pesca, soprattutto nelle acque territoriali thailandesi
  • commerciare oggetti di antiquariato o con un elevato valore storico
  • fare o creare immagini del Buddha

Lista 2 – attività che riguardano la sicurezza nazionale o quelle che potrebbero avere un effetto negativo sulla l’arte e sulla cultura del paese, sui suoi costumi, oppure un impatto sulle risorse naturali e sull’ambiente.

In questa lista rientrano tutte le aziende che:

  • producono armi da fuoco, munizioni e materiali esplosivi
  • realizzano oggetti di antiquariato o manufatti che rappresentano opere d’arte dell’artigianato thailandese
  • fanno intaglio del legno
  • fabbricano strumenti musicali thailandesi
  • producono zucchero di canna
  • estraggono salgemma o pietra
  • trasformano il legname per la costruzione di mobili.

Lista 3 – attività in cui i thailandesi non sono pronti a competere con gli stranieri

In quest’ultima lista rientrano le attività di:

  • contabilità
  • servizi legali
  • architettura
  • ingegneria
  • brokeraggio
  • pubblicità
  • operatività nel settore hotel, ad esclusione della gestione alberghiera
  • turismo (come costruire bungalow ad esempio)
  • vendita di alimenti e bevande

Autorizzazione per investire in Thailandia

Per qualunque attività ammessa, ad esempio quelle in lista 3, è tuttavia fondamentale avere un’autorizzazione per investire in Thailandia (in inglese, lingua che bisogna usare per parlare nel paese) si chiama Foreign Business License Application.

In ogni caso è fondamentale avere la presenza di un socio di maggioranza thailandese.

Per maggiori informazioni, e dato che si tratta di un settore in continua evoluzione, ti consigliamo di visitare direttamente il sito del Thailand Board of Investment, aggiornato in maniera costante sulle varie opportunità di business per gli stranieri.

Si può vivere di rendita?

E’ una bella domanda che non ha una risposta unica, però: vivere di rendita in Thailandia presuppone due cose. La prima è aver lavorato duro ed essere riuscito a mettere da parte così tanti soldi da potersi permettere di non lavorare più, la seconda è aver investito così tanto avendo aperto una o più attività che sono gestite attivamente da altre persone e dalle quali l’unica cosa che si fa è incassare denaro in maniera passiva.

Alla fine, vivere senza lavorare nel paese del sud-est asiatico è possibile, considerando anche che il costo della vita non è proibitivo.

Investire in Thailandia nel 2024: conviene? Che rischi ci sono?

Per chi vuole investire all’estero, il paese asiatico rappresenta uno dei più interessanti in assoluto, ma sempre con attenzione.

L’economia thailandese deve affrontare in maniera costante tutta una serie di rischi geopolitici che gli investitori dovrebbero considerare attentamente prima di investire:

  • elevata esposizione al rallentamento dell’economia cinese;
  • governo ancora di fronte a forti problemi con i ribelli musulmani malesi etnici nel Sud;
  • inflazione, che se troppo elevata potrebbe minacciare la ripresa della spesa da parte dei consumatori e la stabilità politica del paese.

Oltre a questo, l’economia deve affrontare rischi legati all’inflazione e alla politica monetaria, e nel caso in cui la Banca Centrale della Thailandia non riuscisse a controllarli, la situazione potrebbe degenerare rapidamente, con elevatissimi rischi per chi ha investito.

Il discorso vale anche per chi volesse aprire un’attività in Thailandia ed investire, sicuramente una scelta coraggiosa da fare perché si tratta di una nazione completamente diversa dal nostro modo di vedere e di pensare, i thailandesi differiscono da noi per tanti aspetti e particolari punti di vista.

Uno dei punti di forza, che spingono gli italiani a partire, è il clima mite durante tutto lungo l’arco dell’anno, tanto che volendo si può stare in pantaloncini per i 12 mesi, se vi piace il mare e il caldo, il paese può essere ideale per andarci a vivere.

In conclusione, diciamo che investire in Thailandia potrebbe riservare delle interessanti opportunità, ma solo se fatto con la testa e ponderando con attenzione tutti i rischi.