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Il costo della vita in Albania è, al momento, notevolmente più basso rispetto all'Italia. Il paese dall'altra parte del mare, uscito da poco tempo da un regime comunista molto duro, sta mostrando dei tassi di crescita particolarmente interessanti, che lo rendono una meta ottimale anche per molti italiani che vogliono investire.
Ad oggi, infatti, sono oltre 19.000 i nostri connazionali che hanno deciso di trasferirsi dall'altra parte dell'Adriatico. Solo a Tirana, la capitale, ci sono oltre 500 imprese italiane.
Non deve stupire che in Albania ci sono anche tantissimi pensionati italiani che hanno deciso di trasferisi lì dopo aver raggiunto l'età per smettere di lavorare.
Le basse pensioni e gli alti costi della vita nel "bel paese" hanno costretto sempre più persone over 65 ad emigrare in cerca di uno stile di vita migliore.
Se si considera, ad esempio, che in Italia uno stipendio medio è di 1.300 euro al mese, mentre in Albania è di circa 250 euro, si capisce come anche con una pensione minima si riesca a fare davvero tanto. I pensionati albanesi, se hanno casa di proprietà, riescono a vivere benissimo con 100 euro al mese.
Le differenze con l'Italia sono evidenti e chiare, ma a oggi è anche normale. Quello che ora in Albania è presente praticamente ovunque è un senso di ottimismo che nel nostro paese manca.
C'è voglia di crescita, si vedono i risultati del duro lavoro fatto dalla fine del comunismo fino ad oggi, e anche se manca ancora tanto da fare c'è un obiettivo chiaro in mente per il futuro. Gli albanesi sanno dove vogliono andare.
E anche se il costo per vivere in Albania potrebbe aumentare in futuro, è difficile immaginare (ad oggi) che possa mai diventare un giorno pari a quello italiano.