Ci sono diversi modi per poter investire denaro nel petrolio, ed uno dei più interessanti sono i CFD. Parola che sta per “contratti per differenza”, sono alla base degli investimenti che si possono fare con i broker di trading come Plus500 o eToro.

In questo articolo vogliamo andare a vedere i vantaggi e i rischi di investire in petrolio CFD.

Vantaggi dei CFD petrolio

Il primo grande vantaggio è che la negoziazione in CFD è aperta a tutti: basta aprire un conto con un broker forex (operazione gratuita), versare anche solo 100 euro e si può già iniziare a comprare e vendere greggio tramite CFD.

Tra le aziende più sicure, oltre quelle già segnalate prima, troviamo anche Fineco Bank, che ha sviluppato una piattaforma affidabile e professionale, e FXCM, altro broker dai tanti vantaggi.

Il secondo vantaggio è che si può guadagnare anche se il prezzo del petrolio oggi scende: questa è una delle caratteristiche di tutti i CFD in generale, ovvero si può guadagnare anche se il prezzo dell’asset è in calo (un asset può essere il petrolio, così come l’oro, l’argento, una coppia di valute, i Bitcoin, ecc).

Altro vantaggio è che i CFD greggio sono aperti sia per il trading sul Brent che sul WTI (leggi le differenze), che sono i due benchmark del petrolio.

Rischi dei CFD petrolio

Il rischio più grande è quello di perdere denaro, ma è una cosa che può capitare con ogni investimento.

La caratteristica principale dei CFD è che spesso si possono acquistare con leva finanziaria, ovvero moltiplicando l’investimento iniziale. La leva, infatti, consente di aprire posizioni grandi 100, 200 e fino a 500 volte, la somma che si vuole investire.

Se, da un lato, ci è positivo perché permette di guadagnare più denaro, dall’altro espone anche a più rischi. Abbiamo già parlato dei rischi derivanti dall’uso di una leva eccessiva, per cui anche nei CFD petrolio è consigliato limitarsi ad una leva massima di 100:1 .

Esempio di trading CFD sul petrolio

Chiudiamo questo articolo con un esempio, per capire meglio come operare ed investire con i CFD sul petrolio. Diciamo che vogliamo investire 50 euro sul petrolio e, per farlo, scegliamo una leva di 100:1 .

Dopo aver deciso la direzione futura del prezzo del petrolio (secondo i nostri grafici), acquistiamo o vendiamo CFD sul greggio. Nel primo caso prevediamo che il prezzo salga, nel secondo che scenda.

Usando la leva di 100:1 su un investimento di 50 euro, permette di acquistare CFD pari a 500 euro, pertanto i guadagni e le perdite saranno proporzionati a questo valore.

Ipotizzando che il greggio si trovi, oggi, a 50 dollari al barile, stiamo acquistando circa 11 barili (al cambio di oggi, 500 euro sono circa 550 dollari, ad un costo di 50 dollari al barile, sono 11 barili).

Se il prezzo del petrolio sale di 5 dollari al barile, dunque arriva a 55, il valore dei nostri 11 barili sarà di 605 dollari, ovvero 55 dollari in più rispetto all’investimento iniziale.

A questo punto, decidiamo di “chiudere l’ETF” e incassare il guadagno, pertanto i 55 dollari (ovvero circa 50 euro) verranno accreditate sul nostro conto di trading.

Il calcolo vale anche al contrario, ovvero se la previsione è per una salita del petrolio, ma poi il prezzo del greggio scende.