Investire in auto d’epoca può essere un’attività remunerativa e stimolante tanto quanto altre forme di investimenti alternativi come ad esempio investire nel vino, in sigari, nei preziosi (monete rare), nelle porcellane cinesi, o nell’arte o nella cannabis.

Cos’è un’auto d’epoca? Quando diventa d’epoca?

Prima di entrare nel merito della questione, cerchiamo però di capire cos’è un’auto d’epoca. Come tale, secondo la legislazione italiana si possono qualificare tutti quegli autoveicoli che sono stati immatricolati da almeno vent’anni. Ma non si tratta dell’unica condizione.

Infatti, il modello dell’auto che ci interessa deve essere stato rimosso dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico), cassazione che gli consentirà di essere guidato solo durante determinati eventi, sebbene in compenso non dovrà sottostare ad alcune norme del codice della strada come l’obbligo di installare cinture (a meno che già non le monti) o di accendere i fari di giorno al di fuori dei centri urbani. Fino ai 30 anni di età (del veicolo) sull’auto d’epoca va pagato regolare bollo. Questo non deve più essere pagato solo quando la vettura diventa storica, ma per arrivare a un tale traguardo devono passare almeno 40 anni dall’immatricolazione.

Esiste anche un articolo del Codice della Strada, e più precisamente il 60, che al comma 2 ci aiuta a comprendere cosa sia un’auto d’epoca. Ne riportiamo di seguito l’estratto:

“Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A. perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l’ammissione alla circolazione. Tali veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.”

L’ulteriore registrazione del veicolo in questione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano) conferisce alla macchina il riconoscimento finale, la “laurea” che la incorona auto d’epoca a tutti gli effetti.

Come dicevamo sopra, sulle auto d’epoca è assolutamente possibile investire. Come? Acquistando vetture che ancora non hanno raggiunto un valore di mercato elevato e rivendendole quando i collezionisti saranno disposti a pagare buone somme di denaro per possederle. Esistono metodi al passo coi tempi (come ad esempio l’app RallyRd, che permette di comprare azioni di auto d’epoca) ma in questo articolo ci concentreremo su come farlo “alla vecchia maniera”, ovvero andando a toccare con mano il proprio investimento e accudendolo con cura finché qualche compratore vorrà riacquistarlo a un prezzo maggiorato.

Lo faremo elencando dapprima 8 consigli utili per trovare l’auto d’epoca giusta e poi suggerendo alcuni modelli che per il momento sono assolutamente accessibili ai più, ma che fra qualche anno potrebbero valere una fortuna.

8 consigli utili per trovare l’auto d’epoca giusta

Dai retta al tuo istinto

Sono ben poche le regole esatte, le guide a prova di contraddittorio che hanno valore universale nel mondo degli investimenti. Sicuramente non ne esiste una a cui fare riferimento quando si parla di investire in auto d’epoca.

Chi entra in questo mondo deve prima di tutto imparare a dar retta al proprio istinto, comprando ogni volta che può permetterselo il miglior esemplare di auto su piazza. Sicuramente non correrai il rischio di rimanere deluso, indipendentemente da quanto spederai. Sarà poi importante imparare a ignorare – o meglio a saper leggere e interpretare – tutti i dati e le statistiche su quanto potenzialmente potrà aumentare il valore dell’auto che acquisti, poiché per avere una risposta precisa potresti dover aspettare non meno di 10 anni.

Non aver paura del tuo investimento

Molti investitori degli anni passati hanno trascorso brutti quarti d’ora durante gli anni ’90, quando la recessione fece crollare i valori delle auto d’epoca. Certo, tutto può accadere in qualsiasi momento, ma ora come il ripetersi di un rischio del genere non sembra plausibile.

Una delle regole regine per chi vuole investire in auto è che una macchina che alle sue spalle ha una grande storia sarà sicuramente anche un grande investimento. Un trend del tutto simile a quello dell’arte moderna, tanto per fare una similitudine. Gli acquirenti sono costantemente alla ricerca di auto di valore, meglio ancora se hanno alle spalle un passato agonistico. Ogni macchina che rispecchia tali caratteristiche, se non ha un elevato valore oggi sicuramente lo guadagnerà in futuro.

Non esistono solo le Ferrari

Gli acquirenti di auto d’epoca apprezzano ogni macchina che proti con sé un determinato valore. Chi non può permettersi di comprare una Ferrari degli anni ’60 probabilmente cercherà una macchina della stessa decade, ma magari a marchio Lamborghini o Alfa Romeo, perché anche queste saranno in grado di soddisfare determinati criteri. E la maggior parte dei criteri che spingeranno un collezionista ad acquistare un’auto d’epoca (magari la tua auto d’epoca) devono sottostare alle leggi delle esposizioni, delle sfilate e dei concorsi d’auto. Per citarne solo uno, basterà menzionare il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, uno degli appuntamenti per appassionati d’auto d’epoca più rilevanti al mondo.

Per esempio, acquistare una Lamborghini che abbia un valore inferiore compreso fra 600.000€ e il milione di euro rispetto quello di una Ferrari dello stesso quinquennio permetterà alla tua Lamborghini di essere selezionata per molti dei concorsi ai quali potrebbe andare anche la Ferrari che non puoi permetterti. Otterresti così un risultato molto simile, risparmiando parecchi soldi.

Dedica il giusto tempo alla ricerca

Ogni buon investitore che si rispetti sa che un ottimo affare è solo rarissimamente frutto del caso e dell’istinto, mentre nella maggior parte dei casi sarà necessario eseguire ricerche approfondire, mobilitarsi personalmente nel trovare i giusti contatti, studiare.

E passare il giusto tempo a studiare un particolare tipo di auto potrebbe essere la chiave per riuscire a scavarti quella nicchia che farà di te uno dei massimi esperti di settore, e quindi uno degli investitori più capaci. Prenditi il tuo tempo, impara da chi è più bravo di te, chiedi consiglio agli esperti. E se non ne conosci nessuno non avere timore di rivolgerti ad agenzie che si occupano della compravendita di auto d’epoca. Solo dopo aver raggiunto il know how giusto potrai iniziare ad investire denaro; in caso contrario il rischio è quello di buttare via i tuoi soldi.

Occhio al pedigree

Come dicevamo sopra, uno dei fattori che conferisce maggior valore a un’auto è la sua storia, e questa è strettamente connessa all’origine stessa dell’auto. Un potenziale acquirente, ad esempio, sarà molto più contento di acquistare un’auto se chi gliela vende potrà dimostrare che i precedenti possessori l’hanno saputa trattare con riguardo.

È inutile (e forse anche un po’ triste) aggiungere che generalmente questi possessori sono persone di un certo ceto sociale, che magari hanno posseduto la macchina per lungo tempo usandola relativamente poco, e quindi garantendone un accettabile stato di conservazione. Frequentare i certi alto-borghesi, in tal senso, potrebbe essere un buon primo passo per avvicinarsi ad auto di un certo valore e ben mantenute.

Meglio originale

Questo punto potrebbe sembrare un po’ superfluo, ma ripeterlo non fa mai male. Un’auto non deve necessariamente essere stata rimessa completamente a nuovo per avere un certo valore, e anzi non di rado una macchina che ha subito pochissime alterazioni può valere di più di una che da uno stato pietoso viene rimessa a nuova.

Ciò accade perché se un’auto non si presenta più come era stata costruita, nessuno può dire con certezza chi ci ha messo mano, come, e con quale grado di professionalità. Avere informazioni su questo aspetto prima di acquistarla è fortemente consigliato, per non dire obbligatorio quando si vuole investire in auto d’epoca.

Non sottovalutare l’importanza di una buona rimessa

Finché non viene rivenduta, l’auto dovrà essere tenuta in un luogo asciutto e arieggiato. Il peggior nemico per un’auto che invecchia è l’umidità, perciò assicurati che in garage ce ne sia il meno possibile. L’auto andrà poi pulita con costanza (meglio se dopo ogni utilizzo) e la pulizia dovrà essere considerata terminata solo quando ogni singola parte risulterà completamente asciutta. Se il garage è un posto sicuro, poi anche lasciare i finestrini un po’ aperti cosicché l’aria possa circolare all’interno dell’abitacolo.

Può capitare tuttavia che la macchina dovrà stare ferma e al chiuso per lunghi periodi (ad esempio, durante i mesi invernali). Così come vale per qualsiasi altra macchina, il consiglio è quello di gonfiare le gomme un po’ più del dovuto, così da prevenirne il deterioramento. Ad ogni modo, assicurati di avviare il motore per almeno un quarto d’ora ogni 15 giorni; in questo modo la batteria non si scaricherà e il motore manterrà sempre un’appropriata lubrificazione.

Le auto sono fatte per essere guidate

Avere nel proprio garage un oggetto di valore non vuol dire conservarlo sotto una campana di vetro. Non quando si parla di auto.

Una macchina viene costruita con lo scopo di essere guidata e il fatto che sia “vissuta” aiuta ad aumentarne il valore. Certo, stiamo parlando di un investimento che come tale va trattato: con cura e attenzione. Ma non privarti della gioia fare un giro sulla tua auto d’epoca, anche se la possiedi temporaneamente e per il solo scopo di rivenderla.

Guidare è uno dei piaceri della vita di ogni uomo, senza considerare il fatto che un’auto in movimento sarà sicuramente un’auto in salute, ma soprattutto sarà un’auto che può essere osservata dal vivo da qualcuno che potrebbe volerla acquistare.

Auto d’epoca da investimento: quale comprare nel 2024? Quali auto prenderanno valore?

Honda Integra Type R

L’Honda Integra Type R è una macchina che ancora oggi dà la pelle d’oca a chi la guida. Grazie al sistema VTEC il motore a quattro cilindri arriva a toccare i 9000 giri al minuto, ma è la scocca quella che impressiona la maggior parte degli acquirenti. All’epoca, la Typer R era stata pensata per rappresentare la perfezione su strada, ma questo non ha impedito a molti affezionati del tuning di possederne una per il solo gusto di pomparla ulteriormente.

Con un po’ di fortuna se ne possono trovare ancora esemplari sparsi per il mondo acquistabili per poche migliaia di dollari e rivendibili anche a più di 10.000 €.

Lancia Aprilia

Oggi non è impossibile trovarsi fra le mani una bella Aprilia per meno di 35.000 €, una vera inezia al cospetto del valore che in prospettiva potrebbe acquisire in futuro questo modello di perfezione ingegneristica. Prodotta fra il 1937 e il 1949, è stata una delle prime auto a sfruttare sapientemente i principi dell’aerodinamica così come vengono intesi oggigiorno, nonché una delle ultime ad essere state disegnate direttamente dalla mano di Vincenzo Lancia.

Il motore è relativamente modesto (circa 1300 o 1500 cavalli), ma bisogna tenere a mente che di questo esemplare ne furono prodotte meno di 30.000. Inoltre questo modello è stato uno dei primi a montare sospensioni indipendenti e freni idraulici, un qualcosa di talmente avveniristico per l’epoca da non avere eguali al mondo.

Porsche 944

Al momento, e con un po’ pazienza e ricerca, non è impossibile riuscire ad assicurarsi una Porsche 944 per meno di 4.000 €, un prezzo certamente destinato a salire nei prossimi anni.

Spendendo un po’ di più (circa 6.000 €) si può puntare addirittura a uno dei primi modelli, quelli realizzati prima che una sorta di “lifting” coinvolgesse la 944, e che quindi montavano ancora il caratteristico alettone allargato. Non ce ne sono molte in giro, pertanto se ne trovi una il consiglio è quello di informarti bene sulla sua storia, e in caso verificare se stai davvero acquistando quello che cercavi.

Land Rover Minerva

I prezzi delle vecchie Land Rover sono già relativamente elevati e continuano a salire, secondo un trend prevedibilissimo alla luce del 70° anniversario della fondazione del marchio (nonché, ovviamente, dalla messa in commercio del New Defender).

Tuttavia, qualche modello sembra essere sfuggito alle dinamiche di mercato, e quindi è possibile diventare il fiero possessore di un Minerva Serie 1 – tutti costruiti in Belgio durante il primo quarto del secolo scorso – che ancora oggi si fa guidare che è un piacere.

Di esemplari ne furono commissionati in tutto circa 10.000, prevalentemente ad uso e consumo dell’esercito belga che ne ha conservati alcuni modelli fino ai primi anni ’90. Anche per questo i Minerva sono tutt’altro che difficili da trovare, anche a prezzi relativamente decenti. Parliamo di circa 7-8.000 €, ma attenzione: la scocca è interamente in acciaio e quindi abbastanza incline alla corrosione, pertanto se acquisti un Minerva per farne un investimento dovrai mettere in conto che la manutenzione dovrà essere costante e attenta.

Renault 5 Alpine Turbo

L’Alpine Turbo è sempre stata in qualche modo eclissata dalle concorrenti dell’epoca, ma anche lei può contare sulla sua nicchia di ammiratori. Con un motore da 120 cavalli e 1.400 di cilindrata si guida e si vende ancora ragionevolmente bene, anche perché la maggior parte delle Alpine ancora fuori dal mercato sono state modificate e quindi non presentano più la caratteristica dell’originalità.

In giro ce n’è ancora qualche esemplare immacolato che dovrebbe costare intorno ai 20.000 €. Per ora.

Ferrari 250 Testa Rossa

Ovviamente in questa nostra classifica non poteva mancare una Ferrari, nello specifico la 250 Testa Rossa.

Si tratta di una vettura del 1957 che vale veramente tanto. Basti pensare che in un’asta del 2012 è stata venduta per oltre 16 milioni di dollari.

Certamente non un’auto per tutti, ma non potevamo non inserirla nella classifica.