Investire nella canapa e nelle società che, a vario titolo, si occupano di marijuana è il trend del momento. Non una moda, si badi, giacché il mondo della cannabis già da un paio d’anni è interessato da un notevole sviluppo. Si tratta di un’industria giovane, certo, e questo potrebbe creare titubanza tra gli investitori più tradizionalisti.

Tuttavia occorre precisare che, nonostante la “tenera età” del suo sbarco in finanza, le potenzialità della canapa sono conosciute da millenni. Dopo mezzo secolo di tabù, solo di recente molti Paesi hanno iniziato ad accettarne i derivati, e così si spiega il recente boom; si pensi alla recente legalizzazione in molti Stati degli USA, o ancor di più al fiorente mercato canadese.

Come investire in canapa?

Ma come investire in canapa? Le strategie sono le già note valide per qualunque strumento. Possiamo puntare sulla marijuana come materia prima, investendo in commodity, oppure su azioni delle società che la coltivano o la lavorano.

Una delle scelte più seguite è quella di rivolgersi agli ETF, ossia panieri di azioni. In questo modo si ottiene una sufficiente diversificazione che limita i rischi insiti negli investimenti che interessano titoli singoli.

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Come funziona un ETF?

Può essere utile ricordare brevemente come funziona un ETF. In pratica ciascuna azione rappresenta una piccola quota nelle attività detenute dal fondo; un aumento o una diminuzione del valore di tali attività si trasferisce in una variazione di prezzo dei titoli presenti nell’ETF.

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Migliori ETF legati alla canapa e alla marijuana

Horizons Marijuana Life Sciences Index ETF

Questo fondo è quotato alla Borsa Canadese, ed è uno dei prodotti finanziari più sicuri (sempre tra virgolette, la certezza assoluta è pressocché impossibile nel mondo degli affari), dal momento che è già stato ben rodato sui mercati; nasce infatti nel 2017, e ha come sottostante un indice composto dalle “Cannabis Stock”. Per la precisione, replica il North American Medical Marijuana Index, cui afferiscono società principalmente canadesi e statunitensi che commercializzano cannabis a scopo terapeutico.

L’Horizons è un paniere particolare, poiché contempla 49 azioni ma in realtà quasi il 70% della sua composizione è concentrato nei primi sei titoli. C’è da dire che però presenta nomi illustri di società che hanno tutte ricevuto una raccomandazione buy dalle più affidabili agenzie di rating; parliamo di Aurora Cannabis, Canopy Growth e Aphria, tutti nomi che hanno più che raddoppiato i ricavi.

Durante il 2018 questo ETF ha registrato una performance positiva del 100%, e l’indice ha quadruplicato il suo valore. Inoltre le principali società rappresentate hanno guadagnato punti percentuali altissimi, parliamo di oltre il 350% per molte di esse. Il ritorno in un anno investendo in Horizons è attualmente del 21%.

ETFMG Alternative Harvest

Il fondo è quotato alla Borsa di New York, ed è pensato principalmente per investitori statunitensi; tuttavia, tenendo d’occhio il cambio, si tratta di un ETF estremamente interessante.

Anzitutto perché contempla tutte le categorie di stock di marijuana: coltivazione, produzione di derivati e fornitura di beni e servizi, potremmo suddividere grosso modo così le società che si occupano di marijuana. Il vantaggio è evidente, perché offre un’esposizione a 360°.

Veniamo alla composizione. L’ETF include poco meno di 40 titoli, e i primi 10 riguardano i due fiori all’occhiello dell’industria della cannabis, ossia coltivatori e aziende farmaceutiche. Ricordiamo che anche gli USA hanno recentemente approvato l’utilizzo della pianta a scopo medico. Tuttavia Alternative include anche azioni afferenti ai produttori di tabacco, cercando così di anticipare un potenziale sodalizio tra le due coltivazioni.

Il 2019 è iniziato più che bene per Alternative, che ha guadagnato circa il 50% grazie all’aumento della domanda cui abbiamo accennato all’inizio. Di riflesso gli investitori hanno iniziato ad avere più fiducia in questo mercato, ed ecco che il futuro del fondo si prospetta, secondo gli analisti, più che roseo.

ETF marijuana emergenti

I due fondi di cui abbiamo parlato sono di gran lunga i più noti, solidi e redditizi. Tuttavia gli investitori propensi al rischio potrebbero trovare due chicche in due ETF più piccoli.

Evolve Marijuana ETF

Il primo è l’ Evolve Marijuana ETF opera in Canada e ha più di 20 partecipazioni, tra cui i principali produttori di cannabis nel mercato canadese. Ad un anno dalla quotazione fatica un po’ a salire, con una “cassa” da 8 milioni di dollari canadesi (poco meno di 6 milioni di dollari statunitensi). In realtà è comprensibile, come accennato si tratta di una zona finanziaria scoperta di recente, ed è chiaro che gli investitori più titubanti o che temono una bolla si interessino maggiormente ad ETF con più titoli all’interno.

ETF Emerging Marijuana Growers Index

Sempre della società Horizons è l’ ETF Emerging Marijuana Growers Index , che si concentra sulle aziende più piccole. Non troverai i soliti nomi come Aurora o Canapy Growth, in quanto il fondo cerca invece le aziende piccole e medie, comunque con il potenziale per entrare nel segmento superiore. Anche in questo caso, con appena 9 milioni di dollari in attività dopo quasi un anno dalla quotazione, vale il discorso fatto per Evolve.

Attenzione, naturalmente, a non puntare tutti i propri risparmi su ETF che devono ancora decollare, sebbene stiano già crescendo, ma potrebbero in tutti i casi rivelarsi un buon investimento a lungo termine.

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Investire in ETF canapa e Marijuana: conviene?

Gli ETF sul mercato sono davvero moltissimi ed è impossibile analizzarli tutti; abbiamo comunque voluto dare qualche nome, così da orientare gli investitori meno esperti verso prodotti affidabili.

Il primo passo, per un investimento oculato e redditizio, è dunque quello di soppesare questi due aspetti essenziali.

Al netto di ciò, che vale comunque per molti altri asset, come ad esempio le valute dei Paesi emergenti o le criptovalute, è innegabile che la star di questi ultimi tempi sia stata la cannabis insieme al bitcoin .

In particolare gli ETF, più che le azioni singole, offrono una diversificazione che non ha rivali. Acquistando anche solo una parte di un fondo puoi partecipare alla performance di tutte le azioni presenti, ad un costo accessibile; se invece volessi creare tu un portfolio azionario ugualmente diversificato, probabilmente dovresti essere un milionario.

Inoltre, con un portfolio da te creato, il rischio è quello di perdere il capitale perché quell’azienda, magari, è andata in fallimento o sta attraversando un momento di difficoltà anche se l’industria della marijuana sta facendo bene.

Nel panorama della canapa ciò non è affatto raro, stanno emergendo continuamente nuove società e la concorrenza è spietata, difficile prevedere che sopravvivano tutte, e con gli incredibili utili di questo periodo.

Ulteriore vantaggio di questo tipo di investimento è la sicurezza di avere un obiettivo di investimento specifico. Come abbiamo visto, un ETF può essere composto per lo più da società del settore farmaceutico, mentre un altro accogliere titoli dell’agricoltura.

Gli investitori possono quindi partecipare in vari modi al boom della cannabis, optando per l’ETF più aderente alle proprie opinioni e prospettive di guadagno.

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